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Vajont

Regia:
R. Martinelli
Cast:
D. Auteuil, L. Morante
Il disastro del Vajont raccontato da uno dei sopravvissuti.
Voto: 4,0



Vajont, ossia quando la finzione riesce a superare la realtà. Cioè ad essere più orrenda. Martinelli, dopo il fiasco di Porzus, bissa un sicuro insuccesso, realizzando un’opera ambiziosa quanto rozza e grossolana. Le buone intenzioni ci sono tutte (girare un film sulla tragedia del Vajont, che coniughi impegno civile ed interesse spettacolare), lo sforzo produttivo è notevole (18 miliardi spesi), il risultato a dir poco penoso: attori in evidente stato confusionario, una rievocazione documentaristica senza nerbo, dialoghi da sceneggiato televisivo, psicologia dei personaggi tagliata con l’accetta, ritmo latente, effetti speciali da baraccone. E, come ciliegina sulla torta, una storia d’amore (tra le due mummie protagoniste) alla Titanic, con tanto di abbraccio sulla diga maledetta, che dopo i primi venti minuti viene già voglia di vederla crollata. Un kolossal vergognoso, scritto male, diretto peggio, contaminato dalla presenza sullo schermo del regista che si crede Godard e ritaglia per sé e le figlie delle comparsate ai limiti del grottesco. A detta di molti, Andrea Bocelli, autore della colonna sonora, è stato l’unico ad aver visto e apprezzato il film. Non abbiamo dubbi.

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