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E poi dicono che la RAI è un servizio pubblico

(forse perché costringono il pubblico a pagare il canone!)

Segnalo questo post di un’amica (annavercor) a proposito del programma di Morandi “Non facciamoci prendere dal panico” trasmesso da Rai uno.

“Ieri sera mi è capitato di dare delle sbirciatine alla trasmissione di Morandi su RAIUNO. Anche lui, copiando più o meno da Celentano, fa una specie di “giochino ironico” tra “cose che ha” e “cose che gli mancano”. Durante il giochino ha detto: «Un nuovo Papa ce l’ho… Papa Wojtyla mi manca», con una mimica da attore consumato che faceva intendere, a mio avviso, un non accoglimento di Benedetto XVI. Morandi è libero di pensarla come vuole sul Papa, ma non di tentare di plagiare il pubblico usando il proprio ascendente su di esso. Così come non può permettersi, secondo me, ciò che si è comunque permesso più tardi: la sua partner spagnola ha indicato in sala due coppie di amici, presentandole a lui e a tutto il pubblico e ha invitato i quattro a sedere uno accanto all’altro così come sono “sposati”. Allora sia i due uomini che le due donne si sono seduti uno accanto all’altro, rivelandosi come due coppie gay.

I due conduttori hanno invitato ad alzare la mano chi approvava: nessuno e nessun applauso, in un silenzio fatto di perplessità ed imbarazzo. Al che il commento è stato che l’Italia non è ancora pronta come la Spagna. Il Morandi ha fatto gli auguri alle due coppie… non so di cosa.

Ho spento la televisione alquanto inc…to.

Non mi pare che in questo periodo di aspre polemiche condotte dalla gran parte del mondo islamico contro il Papa sia il caso di offrire occasioni più o meno velate di ulteriore polemica: non si facilita certo il dialogo con certe battute che si prestano a interpretazioni di parte, come potrebbe essere capitato anche a me, per intenderci.

Osservo poi che continua il bombardamento mediatico, voluto dall’ideologia che accompagna questa maggioranza di governo e da certi intellettualoidi che l’appoggiano, sull’accoglimento delle coppie gay come famiglie “normali”, nonostante il Popolo sovrano, sia di destra che di sinistra, in grandissima parte, non approvi, pena il disconoscere la realtà naturale, il rinnegare la proprie radici culturali essenzialmente cristiane e, quindi, quei valori non negoziabili in cui abbiamo sempre creduto.

E poi: possibile che dobbiamo pagare noi tutti coscritti abbonati, immagino profumatamente, una persona, sfacciatamente di parte e con un ascendente notevole sulle masse, per pubblicizzare le coppie gay ora e chissà cos’altro in seguito? E’ un’operazione arrogante di propaganda partitica!

E’ questo il servizio pubblico che la RAI deve svolgere?”

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