Il laico catechismo del dr. Morelli
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14 gennaio 2004, si parla di separazioni e del dolore che queste provocano nei figli.
In studio, ragazzi che raccontano la loro esperienza di figli di genitori separati, esperienze spesso dolorose, qualche volta più serene, ma mai necessarie.
Il Dr. Morelli, sempre lui, impartisce un'altra delle sue lezioni di laico catechismo, ecco alcune "pillole":
Chi si separa è coraggioso, almeno uno dei due lo è.
Tifo moltissimo per le donne, perché le donne separandosi sono riuscite a cambiare il mondo.
La separazione può essere occasione di crescita per i figli.
Il conduttore, che come noto, non è un convinto difensore del matrimonio, ha infatti, spesso affermato, che i matrimoni non durano perché si vive più a lungo di una volta e pertanto sopportarsi per tutta la vita diventa difficile, ad un certo punto, vista la piega che stava prendendo la trasmissione è intervenuto per dire: "La separazione è comunque un fallimento e va presa come tale".
Credete che il dr. Morelli si sia arreso a tale evidenza?
No.
Ha prescritto la sua ricetta semplice per risolvere il problema dicendo: "Non diventa più semplice cancellare dal vocabolario la parola: per sempre?"
Fantastico, basterà riformulare la domanda: "Vuoi tu Romeo prendere come tua legittima sposa, la qui presente Giulietta, fino a che duri?"
Tra il pubblico interviene una ragazza, che racconta di non avere mai conosciuto il padre e racconta la sua sofferenza per questa situazione: "Un figlio ha bisogno di un padre e di una madre per crescere…"
Ovvio, mi viene da dire, ed invece no, il dr. Morelli informa che: "I figli che crescono nel cellophane, con una famiglia perfetta spesso sono banali".
Mi chiedo, ma esistono le famiglie perfette?
Io credevo non esistessero, se però per "perfette" si intendono le famiglie che non si separano, che non crescono i figli tra liti furibonde ed insulti, che affrontano le crisi e le difficoltà, senza fuggire ma affrontando la vita in virtù di quell'amore che si è detto "per sempre", allora, io sto mettendo a repentaglio la crescita dei miei figli, la possibilità che siano unici e non banali.
Che faccio?
Mi rassegno ad avere dei figli banali o mi invento una scusa, pianto tutti e concedo loro la possibilità di diventare figli interessanti di genitori, intelligentemente separati?
P.S.
Sono figlia di separati, non ho trovato la situazione né interessante, né indispensabile alla mia crescita.