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La Madonna batte il Grande Fratello

Fonte:
CulturaCattolica.it

Lunedì, Porta a Porta batte negli ascolti Il Grande Fratello, certo, da Vespa si parla dei 150 di Lourdes, e un gruppo di persone volontariamente rinchiuse in una “casa” che si affannano, nel disperato tentativo di essere “interessanti” costi quel che costi, pur di vincere il premio e sperare di uscire dall’anonimato, sono di gran lunga meno interessanti delle apparizioni di Maria e dei cambiamenti che la fede opera.

Il filosofo Cacciari in collegamento con lo studio, trova che non ci sia nulla di male in queste manifestazioni esteriori di fede, nei secoli i popoli hanno sempre espresso la fede con dei segni, ma i miracoli, quelli li trova un po’ inutili, quasi dannosi.

Dice Cacciari: “Non è importante tanto il segno del miracolo, ma è importante fare il bene”.
Ah certo, tutti concordi, anche Messori e il Cardinale ci cascano e nel tentativo di farsi vedere “fedeli moderati” ribadiscono che l’importante è fare il bene tutto l’anno, ed eccolo il moralismo, che oramai ci impregna la carne senza che ce ne rendiamo conto.

Nessuno che dica che il miracolo è Cristo, è il suo essere venuto a condividere la nostra quotidianità, l’essere risorto e avere dato a tutti noi la speranza.
Perché essere buoni per uno sforzo volontaristico è inumano, uno è fatto anche di peccato, conosce il bene e non sempre riesce a farlo e quindi se è l’errore che ci determina, siamo tutti dei falliti, dei dannati.
Il miracolo è Cristo, che ci ha liberati dall’esito, che con il perdono, ci ha resi liberi e capaci di rimetterci in piedi e ricominciare.

In studio ci sono due persone le cui guarigioni sono state definite miracolose, raccontano fatti sconcertanti, le prime ad essere incredule, scettiche a non avere chiesto la guariogione sono state loro eppure sono guarite.

Ma quella ragazza giovane, sulla sedia a rotelle da quando aveva dieci anni, che è andata dalla Madonna arrabbiata con la vita e con la sorte e che non ha ripreso a camminare sulle sue gambe, ma ha riscoperto il senso, il gusto di vivere.
Il suo sorriso, la sua allegria, la sua voglia di racconatre di dire a tutti che la vita è bella e degna di essere vissuta anche su una sedia a rotelle, ecco, quella ragazza per me è stato il segno il miracolo che a volte non vogliamo vedere, perché dovremmo darci troppe risposte

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