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Raidue: "Blog - reazioni a Catena"

Fonte:
CulturaCattolica.it

Il mercoledì alle 23.55 su Raidue, va in onda ''Blog - Reazioni a Catena'' condotta da Catena Fiorello.
Il talk magazine, giunto alla quarta puntata affronta tematiche prevalentemente giovanili in un modo non consueto, qualcuno lo definito "fuori dal politically correct".
Io non direi, sempre che parlare di vita, di morte, di paure, di matrimonio, di giovani, senza cedere al solito stereotipo si debba chiamare "politicamente scorretto"
Cosa intendo?
Che siamo stufi di sentirci dire che il matrimonio è fuori moda, che non dura perché le donne non sono più sottomesse economicamente all'uomo, che l'amore eterno non esiste e se ci sono coppie che vivono insieme da cinquant'anni, è perché sono degli abitudinari.
Eravamo stufi di sentire parlare di morte solo come di un evento "dolce", di educazione come di qualcosa da demandare esclusivamente alle "agenzie educative", almeno così dichiarano alcuni politici.
Catena Fiorello ci ha presentato giovani con la paura del domani, giovani che non sanno dire "per sempre", storie di giovani che si sono tolti la vita, ma anche di famiglie che da questo evento, hanno saputo dare vita ad un'associazione che aiuti altri giovani a non fare la stessa cosa.

Il programma ci ha fatto conoscere giovani che non se la sentono di dire "per sempre", e famiglie che grazie a quel "per sempre" hanno saputo dedicarsi ad un'accoglienza che andasse oltre ai loro figli naturali.
Abbiamo visto giovani musicisti e non solo bulli, perché la vita è fatta degli uni e degli altri.
Abbiamo sentito un adulto che alla domanda "cosa serve ai giovani?" ha risposto "delle regole", questo si che è trasgressivo, in una società che elogia il liberismo come ricetta per la felicità.

Nella puntata di ieri sera, hanno parlato di paure e Gianluca Pessotto ha raccontato la sua storia, senza morbosità da parte della conduttrice, con estremo rispetto per la sua vicenda, ma sentirgli dire che la vita va assaporata, sentirlo parlare di futuro è stato davvero bello.
Ecco, alla televisione chiediamo questo, che ci dia buone notizie, perché il mondo è pieno di vite che indicano che c'è speranza e futuro e indicano anche la strada per raggiungerlo.

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