DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II ALL'UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE Venerdì, 8 dicembre 1978
Un discorso magistrale, da imparare
Sono certo di interpretare il sentimento profondo di Padre Gemelli, dicendo oggi a voi: siate fieri della qualifica di “cattolica” che connota la vostra Università. Essa non mortifica il vostro impegno per la promozione di ogni valore umano autentico. Se è vero che “l’homme passe infiniment l’homme”, come ha intuito Pascal (cf. Pascal, Pensées, 434), allora bisogna dire che la persona umana non trova la piena realizzazione di se stessa che in riferimento a Colui che costituisce la ragione fondante di tutti i nostri giudizi sull’essere, sul bene, sulla verità e sulla bellezza. E siccome l’infinita trascendenza di questo Dio, che qualcuno ha indicato come il “totalmente Altro”, si è avvicinata a noi in Cristo Gesù, fattosi carne per essere totalmente partecipe della nostra storia, bisogna allora concludere che la fede cristiana abilita noi credenti a interpretare, meglio di qualsiasi altro, le istanze più profonde dell’essere umano e ad indicarne con serena e tranquilla sicurezza le vie e i mezzi di un pieno appagamento.