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Manifesto di Bruxelles

Conclusioni della giornata di studio "Dio e l'Europa? Libertà religiosa e libertà politica nei trattati fondatori dell'Europa riunificata"

Parlamento Europeo - 3 aprile 2003

Versione italiana

"Manifesto di Bruxelles"


Noi,
Parlamentari Europei,
Parlamentari nazionali degli Stati Membri e dei Paesi candidati,
Delegati della "Convenzione dei Cristiani per l'Europa" e della "Fondation de Service Politique",
Rappresentanti della società civile dell'Unione europea e dei Paesi candidati.

a conclusione dei lavori della Giornata di Studio di Bruxelles "Dieu et l'Europe" del 3 aprile 2003,

Chiediamo che siano riconosciuti, nel trattato fondatore dell'Europa riunificata, l'eredità comune e l'insieme e le radici alle quali i cittadini attingono i valori che hanno contribuito alla costruzione della Comunità europea.

Costatiamo che l'Europa si è costruita su una sintesi originale della filosofia greca, del diritto romano e delle culture germaniche, celtiche e slave, e ciò grazie all'adesione dei popoli al cristianesimo. Pur non essendo la fonte esclusiva della nostra identità, e non ignorando i contributi di altre tradizioni filosofiche o spirituali, il cristianesimo ha certamente influenzato in modo decisivo la nostra civiltà, grazie ai valori di libertà e di responsabilità, di rispetto della dignità umana e del diritto, di sussidiarietà e di solidarietà.

Affermiamo che l'Europa è l'incontro di quest'eredità, di questo fondamento comune e del contributo particolare di ciascun popolo; le presenza di tali tracce storiche e culturali, si esprime nei vari settori, giuridici, artistici, letterari, filosofici e anche politici.

Rifiutando che l'Europa sia un semplice spazio economico, e volendo attuare con successo la riunificazione delle sue due componenti occidentale ed orientale, giudichiamo necessario esprimere l'identità europea in modo esaustivo e obiettivo, ancorandola ai valori riconosciuti e condivisi. Solo così potremo disegnare insieme un futuro comune a tutti coloro che aspirano ad un destino d'unità e di solidarietà.

I - La libertà religiosa, la libertà politica, e riconoscimento dello statuto delle Chiese

Di conseguenza,

Chiediamo innanzi tutto che le radici religiose siano riconosciute nel futuro Trattato fondatore dell'Europa riunificata, per prevenire strumentalizzazioni ideologiche e politiche dei popoli. Il riconoscimento del fatto religioso non è un tentativo egemonico di parte, bensì una visione oggettiva del ruolo che il senso religioso ha avuto in Europa, garantendo una visione laica rispettosa delle convinzioni di tutti, senza privilegi per alcuno.

A tal fine, nel rispetto del carattere laico delle istituzioni politiche, chiediamo che siano accolte le proposte espresse congiuntamente, con spirito ecumenico, dalla "Commissione Chiesa e Società della Conferenza delle Chiese Europee" e dalla "Commissione delle Conferenze Episcopali della Comunità europea": e cioè:

- la libertà religiosa non soltanto individuale ma anche collettiva e sociale;

- il dialogo e la consultazione delle Istituzioni europee con le Chiese e le Comunità dei credenti, come già indicava la Commissione europea; infatti nel "libro bianco sulla governance europea", nel luglio 2001, era detto: "Le chiese e le Comunità religiose hanno un contributo specifico da portare."

- il rispetto dello statuto giuridico delle Chiese e delle istituzioni religiose, come avviene negli Stati membri.



II – Valore universale della dignità umana

Chiediamo inoltre che sia riconosciuto il principio fondante e universale della dignità dell'uomo, in tutte le sue espressioni.

1 - il diritto alla vita
Il "Trattato fondatore dell'Europa riunificata" deve proclamare solennemente il rispetto della dignità e della vita di ogni essere umano indipendentemente dalla sua fase di sviluppo e del suo stato di salute. Deve respinge ogni tecnica o ricerca scientifica contraria a questo diritto fondamentale. Il rispetto della dignità di ogni uomo esclude qualsiasi uso dell'embrione umano a scopo di ricerca, e qualsiasi tecnica di clonazione. Il diritto alla vita, come diritto ontologico inerente a qualsiasi uomo, deve essere rispettato, onorato e protetto dal concepimento alla morte naturale.

2 - La famiglia, cellula fondamentale della società

La famiglia, fondata sul matrimonio tra la donna e l'uomo, costituisce la cellula fondamentale della società. Luogo d'accoglienza della vita, luogo d'educazione e luogo d'inserimento nella vita sociale, è il contesto necessario per la crescita e lo sviluppo equilibrato dell'uomo.

Se i poteri pubblici, al servizio di tutti, devono prendere in considerazione le altre forme di vita comune emergenti nella società, non possono tuttavia assimilarle sul piano giuridico alla famiglia come qui sopra definita e descritta nelle sue caratteristiche peculiari..

Inoltre l'Unione europea deve tendere a conciliare il ruolo affettivo - educativo e la vita professionale dei genitori.

3 - Sussidiarietà, libertà e responsabilità

Le nazioni ed i cittadini degli Stati membri dell'Unione europea sono titolari di diritti e di doveri. Infatti, esercitano liberamente le loro responsabilità nello sviluppo dell'Unione europea. Il Trattato fondatore dell'Europa riunificata deve riconoscere il ruolo dei cittadini e delle loro organizzazioni intermedie in particolare nel settore familiare, educativo, culturale, sociale, umanitario, sindacale…
Questo riconoscimento permette a tutti i cittadini di esprimere le loro preoccupazioni ed elaborare e realizzare gli obiettivi di queste organizzazioni non governative. Garantisce anche l'esercizio della responsabilità di ciascuno per il successo della nuova Europa.
L'Unione europea deve riconoscere il principio di sussidiarietà in tutti gli aspetti della vita in società.

4 - Solidarietà e lotta contro la miseria in partenariato con i più poveri: condizione della pace in Europa e nel mondo

"Laddove gli uomini sono condannati a vivere nella miseria, i diritti dell'uomo sono violati. Unirsi per farli rispettare è un dovere sacro", è il tema ricorrente della Giornata mondiale del rifiuto della miseria (17 ottobre) e scolpito all'ingresso del Parlamento europeo. Affinché la solidarietà con i più poveri sia effettiva, il più debole della società deve trovarsi al centro di ogni progetto sociale per permettere uno sviluppo duraturo fondato sull'impegno di tutti. La lotta contro la povertà e l'esclusione sociale passa per l'educazione, la salute e il lavoro, che devono essere le priorità delle politiche nazionali e comunitarie. Così l'Europa riunificata soddisferà le necessità e le aspirazioni delle persone più bisognose ed emarginate.

5 - Progresso economico, giustizia sociale e solidarietà

La pace si basa in primo luogo sulla verità, libertà, giustizia e amore, che determinano direttamente la condivisione e la solidarietà nell'impiego dei beni terrestri, di cui ciascuno è corresponsabile nei confronti della comunità degli uomini. E' questo radicamento, e la ricerca della giustizia e della pace, chiaramente tradotto nei principi della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, che permette lo sviluppo economico della società.

L'Unione europea riunificata deve rispettare e deve tener conto delle esperienze politiche e culturali dei popoli dei nuovi Stati membri che, dopo oltre quaranta anni di potere comunista, aspirano alla libertà ed alla democrazia quanto allo sviluppo economico, nel rispetto della loro identità culturale e politica.

La nuova Unione europea, riunificata, confermerà la responsabilità nei confronti dei Paesi più poveri, particolarmente dei Paesi africani, che desiderano promuovere il loro sviluppo secondo un modello che sia loro proprio, e "sovranamente" accettato.

Bruxelles, 3 aprile 2003

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