CEV rifiuta dichiarazioni del Procuratore Generale sul caso Pinango
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Caracas.- La Conferenza Episcopale Venezuelana (CEV) ha informato che il Pubblico Ministero "ha violato la riservatezza legale del caso" di assassinio dalle dichiarazioni rivelate ieri dal Procuratore Generale della Repubblica, Isaias Rodriguez, riferendosi all'omicidio di Padre Pedro Piñango.
La CEV ha anche rifiutato il maneggio "inumano e poco decoroso" con cui è stato trattato l'omicidio, perché "discredita il deceduto (...) criminalizzando la vittima e facendola diventare in soggetto complice della propria morte".
Santana ha spiegato che in questo caso sono state emesse conclusioni nella fase iniziale dell'indagine, contaminandone i risultati. "Le indagini devono rispettare la dignità della persona, essere attaccate alla legalità, e una volta stabilite le responsabilità, procedere al castigo dei colpevoli", ha assicurato.
"Stanno appena iniziando le indagini e gli stessi organismi ufficiali dichiarano che non è molto ciò che possano apportare, quindi deve evitarsi qualsiasi giudizio frettoloso e qualsiasi opinione" ha indicato Santana. La CEV ha messo in evidenza che non ha avuto nessuna partecipazione nella catena di custodia degli elementi dell'indagine, trasferimento del cadavere, né accesso al rispettivo fascicolo.
Il sottosegretario della CEV, Jorge Piñango, è stato ritrovato morto lunedì, dopo la sua scomparsa lo scorso venerdì.
"Il mostruoso crimine commesso su Padre Piñango (...) mette in rilievo ancora una volta, la grave situazione d'insicurezza e di decomposizione morale in cui versa il Paese" afferma Santana. La CEV ringrazia per le numerose manifestazioni di condoglianze, solidarietà e preghiera.- VGM