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La minaccia ai Vescovi di Chavez

Fonte:
CulturaCattolica.it
La minaccia ai Vescovi di Chavez segue l’invito dell’episcopato che riassumiamo da un articolo di Nacional y Política (Caracas, martes 27 de noviembre, 2007)
di JUAN FRANCISCO ALONSO (EL UNIVERSAL)

…la CEV ha chiamato tutti i cittadini venezuelani perché domenica prossima si rechino alle urne a “esprimersi libera e coscientemente”

La gerarchia della Chiesa cattolica ha avvertito i cittadini che i 69 cambiamento alla Carta Magna, “oltre che restringere molti diritti umani civili, sociali e politici consacrati nella Costituzione, crea motivi di discriminazione politica e introduce nuovi campi di affronto”

La direzione della CEV ha anche espresso il suo più energico ripudio agli insulti e le minacce che, contro l’arcivescovo di Caracas, cardinale Jorge Urosa Savino, ha sputato il capo dello stato venerdi scorso in un programma trasmesso da Venezolana de Televisiòn (rete dello stato, ndt), in risposta al documento dove l’Episcopato ha messo in questione la sua proposta di modificare il testo fondamentale.

“Tutti i cittadini hanno diritto ad avere un’opinione sulla proposta di riforma e a esprimersi democraticamente. Per cui, nessuno ha il diritto di aggredire o insultare quelli che dissentono da questa. Rifiutiamo gli attacchi diffamatori e ingiuriosi contro il cardinale Jorge Urosa, i vescovi in generale e altre personalità”, si legge nel documento.

In termini simili si sono pronunciati i vescovi ausiliari e membri del Consiglio Presbiteriale della Arcidiocesi di Caracas, i quali hanno ricordato che Urosa, nel momento di esprimere qualche obiezione su una determinata proposta governativa, “non ha mai offeso né mancato di rispetto” nessun funzionario pubblico.
Invece, il primo mandatario, nel partecipare a La Hojilla (la hojilla è la lama del rasoio, ndt), ha chiamato il porporato “leccapiedi, malvivente, stupido, ritardato mentale e difensore dei più scuri interessi”

Anche se disposti a perdonare chi li offende, i religiosi gli hanno chiesto “di cambiare atteggiamento”, per così promuovere una “convivenza umana più degna”


INTANTO questa è la situazione che si respira (brani tratti da lettere ricevute)
…ci sono proteste tutti i giorni in tutte le parti del Venezuerla. I medici degli ospedali scendono in piazza perché, oltre a percepire un miserrimo stipendio (Bs. 840.000 circa, sarebbero $ 140), il governo deve loro non so quanti mesi di arretrati.
…Lo stesso con gli autisti di mezzi pubblici, che hanno scioperato, tranne quelli del trasporto bolivariano, perché non possono aumentare le tariffe e soprattutto, perché chiedono più sicurezza. Sono continuamente rapinati e sequestrati. Sono quasi un centinaio i tassisti e autisti ammazzati in mano ai delinquenti.
… I dipendenti di un casello che entra a Caracas dall’occidente del paese, sono stati licenziati su due piedi, durante la trasmissione di un “Alò Presidente” 3 settimane fa. Durante questa trasmissione il presidente ha detto al Governatore della Regione Miranda, Diosdado Cabello, di dare ordine immediata al casello di non incassare più il pedaggio. In meno di un’ora l’ordine era stato messo in atto con grande stupore dei dipendenti. Dopo una settimana, si sono riuniti tutti e hanno bloccato l’entrata e uscita per e da Caracas, provocando anche 30 km di fila, chiedendo di essere liquidati e soprattutto, di rimetterli a lavorare.
…Gli studenti si stanno muovendo con manifestazioni, marce e dibattiti per il NO alla riforma. … uno studente di Legge, Yon Goicoechea (di origine spagnola), dell’Università Cattolica André Bello, dirigente del movimento degli studenti, è stato preso a botte all’uscita del Pedagocico, dove si stava svolgendo un foro di studenti e quelli chavisti, si sono intrufolati e volevano salire sulla pedana per menarlo. Pensa che lì dentro, nell’Aula Magna, hanno pure fatto scoppiare una molotov. Quando Goicoechea è stato fatto uscire, semi custodito, l’hanno comunque inseguito e gli hanno rotto il naso.
…A parte tutte queste cose, il fatto più grave è la mancanza di generi alimentari di base che scarseggiano dappertutto. Forse te lo avevo già accennato, ma è una vera caccia al tesoro, trovare latte, uova, olio di semi, zucchero. Il problema sta nel fatto che da 3 anni il governo ha “congelato” i prezzi di vendita. Ma i costi da tempo ormai hanno superato gli stessi, per cui i produttori semplicemente preferiscono destinare la materia prima ad altri prodotti il cui prezzo non è regolato. Quindi abbiamo bibite a base di latte e riso (chicha), delle miscele in polvere a base di latte, soia, olii vegetali, proteine e zuccheri.
…Olio di mais, scomparso. Trovi solo quello di soia e una grande quantità di olio vegetale.
… Lo zucchero... Un paese che è produttore di canna da zucchero!!! Ma ti rendi conto??? Io ancora no. Non so che sta succedendo… è tutta una manovra del governo mirata a destabilizzare il popolo per proclamare finalmente il tanto anelato “stato di eccezione” e così sospendere le garanzie costituzionali?????? (il discorso dello zucchero vale anche per il mais, qui si produce mais e la famosa “arepa” tipo pagnottella calda alla brace o fritta, poi farcita con formaggi, o spezzatino di pollo, di carne (carne mechada), prosciutto...noi le prepariamo in casa e sono veramente buone!).
…tra le donne ormai è una rete di sms: chi va in uno dei tanti supermercati o piccoli venditori di generi alimentari e trova per esempio il latte, che è il prodotto più ricercato, passa parola a tutte e se possiamo, corriamo a fare file alla cassa di ore, per poter acquistarne soltanto UN litro a persona.
…L’anno non è finito e abbiamo già raggiunto la soglia di 10 mila morti per delinquenza e incidenti. Non si contano le morti naturali e non si contano tutti i morti. Cioé, non viene pubblicata la cifra ufficiale perché da due anni il governo proibito ai mezzi di comunicazione di dare questi dati. Ma se i weekend l’obitorio o il deposito dei cadaveri, non trovo la parola giusta in italiano, è stracolma che non sanno dove mettere i corpi!!!

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