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Mons. Porras annuncia riunione dei vescovi con il Papa la prossima settimana

Riceviamo da amici in Venezuela queste notizie

Mons. Baltazar Porras, arcivescovo di Mérida, presidente della Commissione dei Mezzi della Conferenza Episcopale del Venezuela, informa che la prossima settimana andranno in Vaticano per un colloquio con Papa Benedetto XVI per parlare sull’attuale situazione del Venezuela “e di questa forma sistematica di voler insultare la Chiesa”.
Rifiuta la qualificazione di sacerdoti che promuovono il chavismo e si dicono membri della teologia della liberazione. Indica che l’obiettivo è deviare l’attenzione che esiste sulla riforma costituzionale.

“Questo non è altro che la copia su carta carbone di ciò che è accaduto negli anni del Sandinismo in Nicaragua, un gruppo di sacerdoti che si dedicano a denigrare, calunniare e a dire cose che sono incredibili per non utilizzare un altro qualificativo”.

Ha espresso ancora una volta le dichiarazioni del rettore dell’Università Santa Rosa e di portavoci del governo contro il cardinale Urosa Sabino; con questo vogliono denigrare in modo volgare la Chiesa.

“Invito chiunque a vedere la vita che fanno i sacerdoti, la quantità di questi che stanno nelle zone popolari e le difficoltà di ogni tipo che affrontano come per venire a dire che si vive nell’opulenza e che è un piano sovversivo dell’oligarchia”.

Indica che questo gruppo di sacerdoti “vuole esacerbare la pazienza perché siano prese misure canoniche, che sono perfettamente permesse; tutto questo pretende deviare l’attenzione e gli effetti che possa avere la Chiesa come istituzione sulla riforma costituzionale”.

È moralmente inaccettabile ciò che si propongono (con la riforma costituzionale), speriamo che i poveri si rendano conto che siamo alla difesa della possibilità che possano vivere meglio, che vedano come tocca loro da vicino l’impunità, la giustizia che non compare e che bisogna vivere di elemosina governativa per ottenere un lavoro, una casa”, aggiunge.

Mons. Baltazar Porras conferma che sacerdoti di altri paesi latinoamericani si sono pronunciati contro le offese ai rappresentanti della Chiesa venezuelana. “Dobbiamo ricordare che questo governo si è avventato contro i cardinali, vescovi e perfino contro il Papa, contro tutti quelli che non si piegano”.

Considera che tutti i sacerdoti “che ora appaiono come condottieri della teologia della liberazione e dei poveri, stanno facendo un magro servizio a questa stessa tendenza perché questa teologia è emersa da una critica al potere e se in qualcosa ha senso il pensiero religioso, adesso cadono nel fare i lacché per sostenere questo governo”.

“Mai come adesso abbiamo avuto questi nostri governanti dire che sono cattolici, apostolici e romani per poi poter insultare. Se non fosse per la generosità di un sacerdote, alcuni di questi non avrebbero terminato né le elementari e adesso buttano fuori tutta quella lava che hanno dentro di sé, tutti quei complessi e insoddisfazioni, volendo scagliarla contro la Chiesa, perché sta indicando il punto chiave e centrale che è l’inaccetabilità, dal punto di vista morale e in tanti altri aspetti, della riforma costituzionale. Una riforma che non favorisce se non il consolidamento del potere e che viene presentata come pelle di agnello, vale a dire, molto attraente, quando non è così” insiste.

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