Venezuela: l’Ambasciatore Carante convoca per la visita del Min. Tremaglia
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Cari amici,
Nel pomeriggio di oggi lunedì 06 c.m. ho fatto parte a una riunione presso la sede dell'Ambasciata d'Italia a Caracas.
L'Ambasciatore Carante ha convocato i rappresentanti di tutte le associazioni regionali, culturali e umanitarie, così come rappresentanti del mondo imprenditoriale italo-venezuelano. Il motivo di tale raduno, metterci al corrente dell'arrivo dell'On. Mirko Tremaglia il prossimo sabato 11 marzo. Sarà presente durante tutto il weekend.
Siamo stati informati sull'agenda che terrà il nostro Ministro innanzi tutto con le autorità locali, cominciando dal Presidente Chavez, al Ministro di Cordiplan, Giordani e infine con il Ministro degli Interni, Jesse Chacón. Ma siamo anche stati informati (o minacciati?) che non possiamo parlare all'Onorevole su determinati fatti, condizioni e problematiche che vive non solo la nostra comunità, ma anche il resto del Venezuela!
A cominciare dal fatto che ha esplicitamente detto che non dobbiamo fare arrabbiare lui (Carante) con discorsi che lo hanno fatto andare su tutte le furie, quando per esempio sono state rilasciate dichiarazioni sulla grave situazione economico-sanitaria che vivono molti dei nostri connazionali. Ha parlato del caso di una persona di cittadinanza italiana in coma da diversi mesi e che non dispone i mezzi per continuare a sostenere le spese mediche, per il quale si sta cercando di mandarlo in Italia con un aereo speciale, sperando che "il miracolo" avvenga in Italia. Parla di UN caso. E di tutti gli altri?
Ha continuato nel dire che la richiesta per la pensione alle persone anziane e la pensione d'invalidità, sono punti che spettano solo ed esclusivamente ai prossimi deputati e senatori che per la prima volta saranno votati all'estero. Noi non dobbiamo dire una parola su questi importanti argomenti, né sulla riapertura della tempistica per riottenere la cittadinanza d'origine, perduta obbligatoriamente per poter qui lavorare.
Tra un intervento e l' altro, il nostro ambasciatore ha praticamente dato ordine a tutti noi i presenti, di non POTER dire che "in Venezuela ci sia stata una frode al referendum". Caso mai potremmo dire che "abbiamo il timore che in Venezuela ci sia stata una frode elettorale". Davanti al nostro sbigottimento e incredulità, Carante ha aggiunto che il benessere del Venezuela va di pari passo con l'aumento del prezzo del petrolio. Quindi, che stiamo bene e che comunque, si spera, che staremo meglio. E quando un rappresentante regionale ha fatto presente al nostro illustrissimo diplomatico
che bisognerebbe mettere al corrente l'On. Tremaglia sugli accordi di milioni di dollari firmati con l'Iran (a proposito, da oggi sono entrati in vigore perché pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Bolivariana del Venezuela), il Sig. Carante ha risposto che ufficialmente, al giorno d'oggi, sono stati fatti affari dell'ordine dei 10 milioni di dollari circa. Il rappresentante regionale ha proseguito con il suo intervento dicendo che il mondo è allerta sulle simpatie di questo governo con il mondo Iraniano e che gli affari commerciali saranno appunto di milioni di dollari, con il pericolo appunto che il nostro Paese fornisca Uranio al paese arabo (c'è scritto su tutti i giornali!). Ma Carante minimizza e si alza e chiude così la riunione. Fate voi le vostre conclusioni. Io alle mie ci sono già arrivata. Da molto tempo ormai!
Distinti saluti.