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Beppe Servergnini e il Family day involontariamente crudele

Fonte:
CulturaCattolica.it

Beppe Servergnini sul blog di Italians, Corriere della Sera del 10 maggio ha scritto:

“Il Family Day non mi convince perché mi pare poco caritatevole. Non discuto le intenzioni dei manifestanti: ma andare in piazza sventolando la propria stabilità familiare mi sembra quasi arrogante. Una famiglia unita e felice non è solo un’esca a disposizione dei pubblicitari: è davvero il sogno di quasi tutti.

E’ un merito, ma è anche una fortuna. Non sempre chi non ce l’ha fatta ha colpe. Solitudine, fallimenti e separazioni sono spesso incidenti, qualche volta errori. Siamo certi che il Family Day non diventi involontariamente crudele verso chi è stato meno fortunato?”

La festa di oggi a Piazza San Giovanni raccontava che “famiglia è bello, famiglia è possibile, non sempre è facile, ma se ci sono persone che ce l’hanno fatta, che sono capaci di costruire per sé, per i loro figli e per la società un luogo buono, dove diventare uomini, allora quelle famiglie sono una speranza per tutti”.
Certo, ci sono famiglie che si disfano, persone che non ce la fanno, coppie che scoppiano, questo non vuol dire che allora si debba nascondere la bellezza perché c’è chi non riesce a raggiungerla.
Anzi, bisogna affermare che è possibile, che bisogna anche lasciarsi aiutare, che la famiglia non è solo questione di fortuna, ma è un cammino fatto di alti e bassi, di confronto, un cammino che è meglio non fare in solitudine.
   
Caro Severgnini
, quelli in Piazza San Giovanni non sono stati poco caritatevoli, non sono stati crudeli verso i meno fortunati, sono stati una speranza, anche per loro.

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