Bertinotti al gay pride
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Bertinotti non è andato al family day.
Il rappresentante di una Istituzione che rappresenta tutti i cittadini italiani, non può prendere posizione, frequentare manifestazioni in cui la sua presenza potrebbe venire strumentalizzata.
Allora, perché ha deciso di andare al gay pride?
Di seguito il Comunicato del Forum delle Associazioni Familiari - 30 Maggio 2007
BERTINOTTI AL GAY PRIDE, QUESTIONE DI MIOPIA POLITICA
Troviamo semplicemente incredibile che il presidente della Camera, Bertinotti, abbia dato la propria adesione al Gay pride. Ma troviamo ancora più incredibile che per giustificare la propria scelta abbia fatto appello alle «responsabilità etico-morali di ognuno di noi».
Nessuna di quelle responsabilità aveva invece sentito su di sé Bertinotti in occasione del recente Family day. Per il presidente della Camera quella grande manifestazione popolare era solo una «questione interna alla politica, alle scelte politiche di questa o di quella componente».
Ed è proprio la miopia di certi uomini politici a stupirci ed a lasciarci increduli: ostentare la propria omosessualità — peraltro non ostacolata da nessuno — è diventata questione di responsabilità etico-morale, mentre reclamare — nel pieno rispetto di tutti — un’attenzione della società per la famiglia che della società è il fondamento, viene ridotta ad una semplice bega di partito.
E’ questa miopia che rende sempre più profondo il solco che divide la politica dalla società civile. Perché la folla di piazza San Giovanni deve aver reso evidente anche ad un miope da che parte sta la società reale e da che parte stanno invece le ristrette avanguardie che tanto piacciono a Bertinotti.