Il "don Sante" innamorato
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Don Sante Sgotti, 40 anni, parroco di Monterosso, paese di circa 780 anime in provincia di Padova, ha pensato bene di chiamare le telecamere per annunciare al mondo che è innamorato di una giovane parrocchiana, pare avere lasciato intendere che è anche padre di un bimbo di nove mesi, ma poco dopo ha ritrattato, dicendo che si è trattato di uno scherzo.
Ma vi pare che su un argomento così si possa scherzare?
Non ci scandalizza che un prete si sia innamorato e nemmeno che abbia tradito le sue promesse e abbia messo al mondo un figlio, si chiama peccato e ogni uomo anche il più santo, lo ha conosciuto.
Ma detto questo, le richieste avanzate da don Sante ci sembrano davvero bizzose.
Dice di voler fare il prete, il marito e il padre.
Sa di non poterlo fare, perché si è impegnato a vivere per Cristo e la sua Chiesa, e quindi, che lo trovi giusto o ingiusto, non è nelle condizioni di poter vivere due vite, una scelta esclude l’altra.
Si può non essere d’accordo, ma don Sante ha fatto una promessa e sapeva che la Chiesa è una istituzione che esige disponibilità totale.
Quindi innamorandosi e facendo un figlio, tradisce l’impegno preso, tradisce la comunità e tradisce la donna che ama.
Pare che chiamato a rapporto dal Vescovo abbia inizialmente negato, poi però ha pensato bene di indire una conferenza stampa.
Per dimettersi ha dettato due condizioni al suo Vescovo:
La prima che la Curia conceda di mettere al riparo dai tentativi di vendita un terreno di proprietà della parrocchia, sottraendola alla speculazione edilizia. La seconda che monsignor Mattiazzo convinca almeno 40 parrocchiani dai dodici anni in su a chiedere il suo trasferimento. «Si tratta del 5% dei fedeli della parrocchia.
Chiedo troppo? Si deve passare sopra la testa dei fedeli ignorandoli completamente?», dichiara don Sante.
Ma caro il mio prete, primo, la Chiesa non è una democrazia dove la maggioranza ha la meglio anche se fa la scelta peggiore, secondo, ha già mischiato il sacerdozio e la vocazione a far famiglia, io lascerei ad altri quella a fare il difensore civico.
Sul sito de Il Mattino di Padova, tra i commenti del forum ho trovato quello di un parrocchiano, che mi è sembrato il segno del buonsenso semplice, che spesso hanno i fedeli anche quando i loro parroci il buonsenso lo hanno smarrito.
Commento inviato da Luigi Buson.
Caro don Sante, sono un semplice credente, un cristiano che cerca, con pigrizia e pochi sforzi, di coltivare e crescere la propria fede. Quando recito il credo so di dire "...credo nella Chiesa, Una Santa Cattolica e Apostolica...". Non sono un esegeta e nemmeno uno studioso di Vaticanismo, ma so dalla storia che la Chiesa ha cercato anche di seguire e adeguarsi ai tempi, con impegno fatica e lentezza... Sempre dalla storia ho capito quanto importante sia stato il Concilio Vaticano II, ancora di là dall'essere completamente applicato. Da oltre una settimana seguo (lo confesso) con morbosità la sua vicenda leggendo i giornali, e provo pena per lei che si sta perfettamente adeguando ai tempi. Come le veline, i giovani attori, i calciatori, insomma tutta quella gente che vive di apparenze, anche lei cerca l'affermazione con ogni mezzo, con il gossip e gli scandaletti, veri o falsi che siano. I temi che lei vuole proporre (quelli del celibato dei preti e dei cristiani peccatori) non possono essere imposti alla nostra attenzione attraverso esternazioni televisive, confessioni e ritrattazioni a mezzo stampa, con conferenze perfino in chiesa; oggi di lei si parla alle Iene, nelle trasmissioni Rai; lo si può leggere su tutti i quotidiani e sui maggiori settimanali scandalistici... Dia retta al buonsenso! Se ha seminato onestamente tra le persone che ha incontrato nella sua vita pastorale, raccoglierà senza dubbio la stima, il consenso e l'apprezzamento che merita. Ma non creda di ricevere, con questi mezzucci da velina la mia attenzione, il mio ascolto e la mia comprensione. Scenda dal palcoscenico, si ritiri in un sano silenzio di meditazione, e se non condivide le regole anche rigide della Chiesa, può fare un buon apostolato anche da laico.