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Kit antidroga a Milano

Fonte:
CulturaCattolica.it
La vera emergenza è "l'educazione"

All'Istituto Tecnico di Paderno Dugnano - periferia di Milano - Dario, un ragazzo di 15 anni è morto, i compagni di classe dicono dopo aver fumato uno spinello o forse qualcosa di più forte.
Gli esami tossicologici non sono ancora stati eseguiti, ma nel frattempo la gente si divide tra chi sostiene che gli spinelli sono innocui e chi dice facciano male.
Come sempre accade, si scopre solo ora che nella scuola si fumano spinelli, sul giornalino della scuola i ragazzi avevano sollevato il problema degli spinelli fumati nei corridoi, gli insegnanti pare si limitassero a dire: "andate a farlo fuori".
Un "giro" per i blog, svela una situazione ben più grave di quella che appare, si scopre così, che nelle scuole non solo le "canne" sono all'ordine del giorno, ma anche altre sostanze, che nelle discoteche la cocaina è la norma, qualcuno avvisa - attenti ragazzi - a Milano sta circolando una partita di crack letale.
Si sa, siamo il paese delle emergenze, qualche tempo fa era "emergenza bullismo" ora è "emergenza droga".
Che si tratti di emergenza è sotto agli occhi di tutti, ma la vera emergenza è "l'educazione", è la mancanza di persone capaci di educare.
I video amatoriali che riprendono i professori che condividono il vizietto dello spinello con gli studenti, la dice lunga, su come certi adulti affrontano il ruolo di educatori.
A Milano, la Zona 6 si è attrezzata e alle famiglie con figli dai 13 ai 16 anni sarà possibile ritirare in farmacia un kit antidroga, un test, simile al test di gravidanza, che evidenzierà nelle urine dei figli la presenza di sostanze stupefacenti. Livia Turco lo ha definito "un'iniziativa interessante".
Questa iniziativa a mio avviso racconta la fragilità degli adulti, quanto si sentano inadeguati "allo sbando" di fronte ai figli.
Io penso che se proponessi una cosa simile ai miei figli, mi giocherei la loro fiducia e la loro stima, arrivare a chiedere ai propri figli di fare il test, vuol dire essere al punto di gettare la spugna, avere istaurato rapporto di tipo "poliziesco": ti metto al mondo, ti nutro, ti evito il più possibile le fatiche di vivere, ora controllo il risultato, controllo che almeno non ti faccia del male, non procuri a te e a noi dei guai irreparabili.
In caso di risultato positivo che fare? Questo le istruzioni non lo dicono.
Non so se le farmacie saranno prese d'assalto da genitori desiderosi di sottoporre i figli al test o se invece sarà una iniziativa disertata, di certo gli adulti ne escono sconfitti.
Abbiamo delegato, disgregato, sottovalutato e ora i frutti sono bacati, cosa pensavate?
Delegato alla scuola, alla televisione, ad altri l'educazione.
Disgregato la famiglia, non sostenendola, dimezzandola, obbligando le madri a lavorare perché con uno stipendio solo non ce la si fa.
Sottovalutato i rischi e i danni che la mancanza di adulti capaci di essere significativi comporta.
Ora, visto che non esiste un KIT per l'educazione, ricominciamo a rimboccarci le maniche.

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