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Mamma Haidi e don Gallo

Fonte:
CulturaCattolica.it

Non ci sono più le mamme di una volta.
Quelle che quando rincasavi con un brutto voto, ti prendevi uno scappellotto, perché “la maestra ha sempre ragione”.
Oggi, c’è il rischio che lo scappellotto se lo prenda la maestra.

Così i pargoli crescono certi che il mondo sbaglia e loro hanno sempre ragione.

Non ci sono più nemmeno i preti di una volta, quelli alla don Camillo, che sapevano dove stava Dio di casa, lo trattavano come uno di famiglia, facevano anche a cazzotti, ma sapevano dove stava il limite e dove abitava la giustizia e soprattutto avevano il rispetto dell’uomo come creatura.

Oggi leggiamo sui giornali, che a Genova, in cima al corteo dei no-global c’erano don Andrea Gallo, borsalino in testa, sciarpa, sigaro, e Haidi Giuliani, mamma di Carlo e oggi senatrice di Rifondazione.
Gli slogan, «i 25 compagni sotto processo sono capri espiatori» «i sassi lanciati contro la polizia nel 2001 era legittima difesa» dal momento che «la polizia spara su tutto quello che si muove» «Carlo è vivo e lotta insieme a noi», «in ogni caso nessun rimorso», «chi devasta e saccheggia è lo Stato».

Posso cercare di capire, una madre vorrebbe poter pensare a suo figlio come ad un eroe caduto per la libertà, ma a farne un eroe, quando si sa che proprio senza peccato non era, si rischia di avere poi sulla coscienza la vita spezzata di altri figli, siano anarchici o poliziotti non conta, quando ad ammazzarli è questa “stupida guerra” che individua nemici, che brucia bandiere, che lancia sassi, ma non sa prendersi una sola responsabilità, non sa fare una proposta, ma solo “andare contro”, la democrazia sarà piena di difetti, passibile di miglioramento, ma è pur sempre meglio dell’utopia no global.

Una volta le mamme e i preti avrebbero saputo spiegarlo.

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