Condividi:

Maschio per gioco

Fonte:
CulturaCattolica.it

"In Gran Bretagna è diventato di gran moda. Lo chiamano «Cad», arrogante e irresistibile mascalzone alla Clark Gable. Offre i suoi servizi di gentleman a ladies molto ricche e un po' annoiate, tutto per 750 euro a serata. E il gioco pare funzioni. Come? Un sospiro e poi un dubbio. Questo è il gioco che piace: un uomo che scappa, un amore che sfugge. Il desiderabile a portata di mano, si compra il sogno, il desiderio non sempre però viene appagato. Quel che resta è l'essenza dell'amore: una magnifica sensazione agrodolce. Il gioco è tutto qui…"

Abbiamo cercato per anni l'uomo dolce, attento, che sapesse rifare il letto e lavare i piatti, cambiare i pannolini ai bambini e fare la spesa, abbiamo rincorso una parità dei sessi che, anziché rispettare le diversità dei sessi, ci rendesse fotocopie dei tanto odiati maschi e ora?
Ora si scopre che le donne ricche ed annoiate, giocano all'uomo che morde e fugge, a quello che promette e non mantiene, insomma, pagano per farsi spezzare il cuore.

Diciamolo, non che ci sia nostalgia dell'uomo padrone, questo no, ma di un uomo "vero", diverso da noi, che sappia sostenere le nostre fatiche, consolare le nostre lacrime, avere una visione della vita "maschile" che, affermi nel modo di vedere la vita, la differenza tra i sessi…
Nella società dove si è convinti che tutto si possa comperare, c'è chi è disposto a pagare per un uomo che almeno finga, che reciti il ruolo del maschio, forte, virile, poche smancerie.

Nella realtà?
Si deve tornare ad educare.
Educare alla differenza, al rispetto e alla valorizzazione delle differenze, tra maschi e femmine.
Ancora una volta, è questione di educazione.

Vai a "Perle"