S’ode a destra
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Tutti i post che faccio su questo blog li scrivo pensando a mia nonna, gran donna ma che aveva fatto solo le elementari. Professionisti della politica, siete avvertiti.
Cos'è la destra, o il centro destra? Cosa vuole? Su cosa si fonda? Come si differenzia dalla "sinistra"?
Bella domanda.
Confesso che quando mi è stato chiesto questo articolo mi sono trovato un attimo in difficoltà. Avevo bisogno di chiarirmi le idee. Cosa fa una persona che deve scrivere su un argomento se ha le idee confuse? Si documenta.
Secondo l'enciclopedia su internet Wikipedia il termine destra deriva dalla posizione dove, nell'Assemblea nazionale Francese all'indomani della Rivoluzione, sedevano coloro che parteggiavano per il potere regale. E' passato quindi a significare chi rappresenta le posizioni di tendenza "conservatrice".
Leggo ancora: "In generale, la destra comprende ideologie come il conservatorismo, il liberismo, il nazionalismo", mentre il liberalismo può essere di destra (come in Europa) o di sinistra (come negli USA).
Per un conservatore è necessario preservare un determinato stato politico, sociale, religioso, ecc., oppure ritornare a sistemi del passato. Il suo contrario è il rivoluzionario, o il progressista, che vuole invece buttare via suddetto passato nell'ipotesi di riuscire a fare di meglio.
Liberismo è una teoria economica che prevede la libera iniziativa e il libero commercio (abolizione dei dazi) mentre l'intervento dello Stato nell'economia si limita al massimo alla costruzione di adeguate infrastrutture (strade, ferrovie,..) che possano favorire il commercio. Da non confondere con il liberalismo, "favorevole al riconoscimento delle libertà individuali e politiche". Anche qui, vediamo cos'è il suo contrario: la pretesa dello Stato di sopperire alle necessità del cittadino, di gestire l'economia, le risorse, l'iniziativa, come ad esempio nella concezione comunista e socialista.
Si può parlare di nazionalismo per le dottrine ed i movimenti che sostengono l'affermazione, l'esaltazione ed il potenziamento della nazione intesa come collettività omogenea, ritenuta depositaria di valori tradizionali tipici ed esclusivi, del patrimonio culturale e spirituale nazionale. Storicamente la sinistra dà più peso ad concetti transnazionali – ad esempio la classe, conseguenza tra l'altro del non riconoscere il valore della tradizione.
E fin qui la teoria. Ma come si dettagliano questi principi generali nei partiti di casa nostra?
Nello Statuto di AN si legge che "che ha il fine di garantire la dignità spirituale e le aspirazioni economiche e sociali del popolo italiano, nel rispetto delle sue tradizioni di civiltà e di unità nazionale, nella coerenza con i valori di libertà personale e di solidarietà generale…". Rientriamo quindi in pieno nelle definizioni di cui sopra.
Forza Italia si definisce: Partito liberal-popolare, antitotalitario, antistatalista, con al centro della democrazia il rapporto diretto corpo elettorale-premier fatto di consenso e responsabilità. Quindi libertà in ogni campo della vita, centralità della persona, la moralità del fare; e Cristianesimo e liberalismo come fondanti. Spariscono i riferimenti diretti alla tradizione ed anche il riferimento al nazionalismo, ma per questo si potrebbe dire che il nome parla da sé.
La Lega per contro dichiara come unico scopo "l'indipendenza della Padania". Potrebbe sembrare anti-nazionalistico, non è invece che un nazionalismo con un bersaglio più ristretto (ma se vogliamo conflittuale).
L'UDC rivendica "l'essere conservatori sul terreno dei grandi valori, riformisti su quello delle politiche istituzionali, liberali nell'economia e democratico-cristiani nelle politiche sociali." E si pone esplicitamente contro il liberismo.
E noi, elettori italiani? Se siamo cristiani, siamo chiamati a riconoscere una tradizione, intesa come quanto di buono hanno fatto le generazioni precedenti, e a giudicarla confrontandola con la nostra esperienza. Dobbiamo anche affermare che lo Stato non è la fonte di tutti i diritti, e l'importanza della persona e della vita. Dobbiamo paragonarci con tutto questo.
E decidere.
Post Scriptum: Il titolo, per chi non lo sapesse, è l'inizio del coro del secondo atto del "Conte di Carmagnola" di Manzoni. E' momento in cui veneziani e milanesi si fronteggiano prima di attaccare battaglia. Sono tutti italiani che combattono senza ideali al comando di capitani di ventura; così la rappresentazione di una battaglia e la meditazione sulle discordie nazionali si mutano in inno religioso poiché Dio punisce chi opprime i deboli e tutti gli uomini sono fratelli in Dio. "S'ode a destra uno squillo di tromba/A sinistra risponde uno squillo..."