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Intervista al Cardinale Ljubomir Huzar

Fonte:
CulturaCattolica.it
Traduciamo integralmente l'intervista apparsa su le Izvestija del 14 ottobre 2005. Già il fatto che uno dei giornali più diffusi in Russia ospiti l'intervento del cardinale Huzar ci sembra una segno positivo, almeno da parte dell’autorità civile, nell'affrontare il tema dei greco-cattolici.

In occasione del trasferimento da Leopoli a Kiev dell’‘ufficio principale’ della chiesa greco-cattolica (CUGC) si protrae un grave scandalo. I fedeli della chiesa ucraina ortodossa Patriarcato di Mosca (COUPM), al posto di una funzione religiosa di ringraziamento stanno preparando una manifestazione pubblica e parlano di un “tentativo da parte dei cattolici di usurpare la culla della fede”. Che pensano i cattolici di questo avvenimento in corso, che scopi si propongono? Ne parla alle Izvestija il Patriarca Ljubomir Huzar della CUGC, intervistato da Janina Sokolovskaja

Izvestija: Perché il suo trasferimento a Kiev ha suscitato tanto scontento nella società?
Huzar: La decisione di trasferire la residenza, in alcune forze politiche, ha suscitato una reazione inadeguata. D’altra parte non fa in loro meraviglia la presenza a Kiev di sedi di altre chiese. A me sembra che le proteste siano più politiche che religiose. Ma noi non consideriamo un male neppure queste reazioni. La gente vuole inscenare manifestazioni? In uno stato democratico ne hanno un diritto.
Ho già detto prima ed ora lo ripeto: le nostre azioni non sono dirette contro nessuno. Per noi è difficile comprendere le cause della reazione negativa della chiesa ortodossa russa e della chiesa ortodossa ucraina Patriarcato di Mosca. I loro interventi offrono l’occasione per esaminare la situazione delle chiese in Ucraina. Guardando alla situazione interconfessionale noi crediamo di non essere in grado di poterla sanare. Ma noi desideriamo l’unità.
Il papa Benedetto XVI è interessato alla riunione dei cristiani. Lo ha dichiarato nella sua prima allocuzione ai cardinali. La chiesa deve essere una e la soluzione di questo problema in Ucraina non è possibile senza la partecipazione dei greco – cattolici. E’ così evidente che non ha bisogno di dimostrazione.

Izvestija: Alessio II, Patriarca della chiesa ortodossa russa ha definito i greco – cattolici ‘ostacolo sulla via della reciproca comprensione delle chiese’ e ha parlato di ‘aggressività’ della CUGC. Come intende commentare questa espressione?
Huzar: Non vedo motivo per parlare di ‘aggressione’ e di minacce. Noi non rappresentiamo minacce per nessuno. Semplicemente esistiamo. Il Patriarca Alessio ripete quello che aveva già detto prima senza portare documentazione. Il rappresentante della chiesa russa non ci propone di entrare in un dialogo ecumenico, non ci accetta come interlocutori. Per questo motivo noi restiamo da parte. Svolgiamo il nostro compito e ci posizioniamo secondo la nostra coscienza.

Izvestija: A ben giudicare voi siete riusciti a mettervi d’accordo con la chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Kiev, chiesa ritenuta scismatica dalla chiesa ortodossa russa.
Huzar: La chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Kiev non è preoccupata del nostro ritorno a Kiev a meno che non intendiamo adescare i fedeli. Noi non abbiamo alcuna intenzione di adescarli. Intendiamo riservare la nostra attenzione soltanto a quelle persone che si definiscono greco cattolici, ma non frequentano la chiesa.

Izvestija: Come reagiscono le autorità ucraine al vostro rasferimento a Kiev?
Huzar: Per quanto io sappia, il presidente Jushchenko ha detto che i greco cattolici hanno il diritto di decidere loro stessi il luogo della residenza del capo della loro chiesa.

Izvestija: Nonostante tutto, l’ultima riunione del sinodo dei vescovi della CUGC è stato tenuto a Leopoli, come per il passato. Si tratta di un tributo all’abitudine?
Huzar: A Kiev non abbiamo un appartamento adeguato.: soltanto due stanze. Speriamo di poter affittare altri locali. Sono quattro anni che stiamo contrattando. Per quanto riguarda la mia persona, penso di trasferirmi definitivamente a Kiev non prima di novembre.

Dichiarazione di Augustin, arcivescovo di Leopoli e della Galizia, della chiesa ortodossa ucraina, Patriarcato di Mosca.
Il trasferimento della residenza a Kiev del capo della chiesa greco cattolica non è semplicemente un problema interno della vita della chiesa cattolica. Si tratta di un problema che ha rapporto con la chiesa ortodossa ucraina. I cattolici sono tornati alla politica degli uniati svolta in Oriente. Il rinnovamento delle strutture delle strutture della CUGC si accompagna con la distruzione delle diocesi ortodosse. Questo provoca la reazione negativa di tutto il mondo ortodosso. Noi dobbiamo guardare alle azioni della chiesa cattolica come un tentativo di convertire gli ortodossi alla loro fede.

Dichiarazione di Filaret, Patriarca della chiesa ortodossa ucraina: Patriarcato di Kiev.
Il trasferimento della sede della chiesa ucraina greco cattolica a Kiev è un loro problema interno e per questo motivo non intendiamo intrometterci. Io sono favorevole all’ecumenismo. Occorre far fiorire insieme il cristianesimo nella società. In Ucraina ci deve essere una sola chiesa ortodossa. Non è possibile unire gli ebrei e l’islam, ma le chiese devono vivere in pace sul pianeta.

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