La vita religiosa in Jacuzia
- Curatore:
- Fonte:
La Jacuzia è una delle 21 repubbliche autonome all’interno della Federazione russa. Si trova nella Siberia orientale, ha una superficie di 3.103.200 kmq e una popolazione di circa un milione di abitanti.
Anche in Jacuzia, come nelle altre repubbliche della Federazione, sebbene con meno intensità, è viva la tendenza a ritornare religiosamente alle origini, prima dell’annessione alla Russia. Gli jacuzi sono di origine turca, ma estranei alle altre popolazioni turche, non solo per lontananza geografica, ma anche per diversità religiosa. Essi non furono mai musulmani. La civilizzazione della Jacuzia è fortemente legata ai rapporti con la Russia anche se entrarono a far parte dell’impero russo più tardivamente di altre popolazioni (sec. XVII – XVIII). Soltanto alla fine del sec. XVII ha inizio il battesimo in massa della popolazione. Il missionario per eccellenza della Jacuzia è ritenuto il vescovo Innokentij (Veniaminov), uomo di grande talento ed alta spiritualità. Grazie a lui la missione non fu mai confusa con la russificazione. Introdusse per primo la lingua del popolo nella celebrazione liturgica invitando gli stessi russi immigrati nel paese ad imparare la lingue della popolazione autoctona. Giunse perfino ad introdurre nella nel culto cristiano anche alcuni elementi della tradizione pagana. La direttiva che impartiva ai sacerdoti ortodossi era di “cristianizzare i sentimenti, i pensieri e i riti, così l’ortodossia avrebbe potuto entrare nella coscienza del popolo in modo graduale, senza forzature”.
Attualmente nella repubblica si sviluppano due tendenze: una (sostenuta dall’ideologo Dm. Ojunskij) che preferisce uno stretto legame, politico, culturale, religioso, con la tradizione russa; un’altra (proposta da A. Kukìljanovskij) che suggerisce uno sviluppo autonomo che si richiama alla tradizione patriarcale pagana. Ora si può notare che la penetrazione graduale dell’ortodossia nelle credenze pagane ha un suo ritorno nel fatto che anche i sostenitori della tradizione patriarcale sono disposti ad accettare riti ortodossi nel neo paganesimo che sta rinascendo.
Per il neopaganesimo dell’Jacuzia, fondamentale è il rito dei morti. Il loro spirito aleggia in ogni luogo e su tutte le cose. Adorano il dio Sole (Tangra) in una concezione monoteistica che nella mente della gente spesso corrisponde al Dio cristiano.
Il sciamanesimo, soprattutto come cura magica di ogni male, non solo si è sempre conservato fra la popolazione locale, ma, come pratica, si è diffuso fra la popolazione russa sia del tempo passato che presente.
All’inizio della perestrojka in tutto il territorio della Jacuzia esisteva una sola chiesa ortodossa. Dal 1990 si sviluppa una certa rinascita spirituale su un territorio pressoché vergine. Sebbene nel paese oggi i russi costituiscano il 60% della popolazione, sono gli indigeni i maggiormente impegnati sia in campo culturale che in quello più specifico della religione.
I dirigenti politici della repubblica (a differenza delle altre repubbliche autonome della Russia) hanno come principale preoccupazione quella di portare la Jacuzia ai primi posti della cultura europea sfruttando tutti i legami anche della cultura russa.
“L’Accademia della spiritualità” è il centro principale per arricchire e diffondere la cultira dello spirito. Il suo scopo: “La rinascita e il perfezionamento della spiritualità del popolo plurinazionale, la difesa e l’arricchimento della propria cultura locale e la fioritura del suo potenziale intellettuale. L’arcivescovo ortodosso German è membro attivo dell’Accademia. In nessun altra diocesi plurinazionale la Chiesa ortodossa russa è così aperta verso le popolazioni non russe come in Jacuzia. Il vescovo vorrebbe introdurre nella liturgia la lingua jacuza, ma non si trovano, per il momento, jacuzi, disposti a farsi ordinare sacerdoti.
La maggior parte della popolazione agricola è più disposta a seguire le indicazioni che provengono dal neopaganesimo. Ivan Uchchan, uno dei leader del neopaganesimo risponde ad una intervista: “Il cristianesimo è la religione dello stato, la religione dei rapporti sociali, mentre il paganesimo è il rapporto dell’uomo con Dio e con la natura… Ditemi, in che cosa credono gli americani? Forse che credono in Dio? No, essi credono nella civilizzazione…questo è il loro dio. Voi russi credete nella stessa cosa; ma da noi è anche peggio. Il cristianesimo è diventato una civilizzazione moderna; per essa si costruiscono chiese burocratiche dove si professa una religione formale. La fede – le religione primitiva, sincera – è diventata formale e senza anima. L’estate scorsa sono giunti missionari da un certo istituto teologico di Mosca, andarono nei posti più remoti del paese e hanno battezzato il nostro popolo nei fiumi, dieci alla volta, perfino cento alla volta. Certamente per dieci anni non passerà nessun sacerdote. In questo modo si possono battezzare anche i topi. Ditemi, può un topo diventare cristiano? In questo modo nella religione tutto diventa formale. Noi non abbiamo una religione, ma la fede tramandataci da secoli che ci unisce con le forze primitive, con la natura, con il Creatore”.
Il filosofo e filologo Lazar’ Afanas’ev è oggi colui che ha formulato in modo più coerente la dottrina neopagana. Questo il suo pensiero: La civiltà moderna ha rotto i legami primordiali dell’uomo con la natura: Occorre ritornare alla natura riconoscendo un unico Creatore. Gli altri dei non sono che delle ipostasi dell’unico Dio. L’anima (sjur) è l’energia che fa essere uomo l’uomo. L’uomo è costituito da tre elementi che dopo la morte si dividono in tre anime: l’anima - terra (corpo) scopare; l’anima – aria (il livello psichico) va ad abitare in uno dei nove cieli a secondo delle virtù del defunto; l’anima – madre ritorna al Creatore.
La morale di Afanas’ev è presentata in nove comandamenti: 1. Non commettere adulterio. 2. Rispetta la natura. 3. Sviluppa la tua economia. 4. Non uccidere 5. Scopri il tuo talento. 6. Sii veritiero. 7. Cerca la verità. 8. Conserva la tua anima. Osserva i comandamenti del Creatore.
La rivoluzione di Afanas’ev rispetto al paganesimo originale non consiste soltanto nel sostenere il monoteismo, ma anche nel condannare lo sciamanesimo. Fino ad oggi però dobbiamo riconoscere che lo sciamanesimo non mostra nessuna intenzione di voler scomparire.
Afanas’ev ed i suoi collaboratori hanno preparato il calendario delle feste nazionali secondo la tradizione pagana legata al cambiamento delle stagioni. Nel calendario sono proposti anche i riti per la celebrazione delle feste. Nella concezione del neopaganesimo vi è un altro aspetto del tutto nuovo che sembra essere ispirato da una certa concezione che annida nella tradizione russa, il messianismo. Secondo Afanas’ev esistono nel mondo 35 razze umane. Una di queste è il popolo eletto, naturalmente il popolo della Jacuzia, l’unico popolo che ha conservato la primitiva fede che esisteva all’inizio del tempo, la fede “tengrianstvo”. Afanas’ev punta prima di tutto sulla conversione dei turchi dall’islam alla loro fede primitiva, ma la loro missione non si limita ai turchi, essi pensano poi ai russi, agli europei occidentali, agli americani e a tutto il mondo.