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Rassegna stampa, 11 giugno 2004

Autore:
Scalfi, Romano



Notizie sui greco-cattolici ucraini
Il cardinal Husar non ha intenzione di proclamare autonomamente il patriarcato, Newsru.com, 10 giugno

"Non ho intenzione di intraprendere alcun passo radicale, perché non ne vedo il motivo", ha dichiarato, nel corso di un'intervista a Interfax, dopo la visita dei membri del Sinodo permanente della Chiesa greco-cattolica ucraina in Vaticano, nel corso della quale il Papa non ha soddisfatto le richieste di creare il patriarcato.
Husar ha sottolineato, però, che non si è trattato di un rifiuto: "Che il Santo Padre nel suo discorso ufficiale abbia parlato della necessità del patriarcato greco-cattolico ucraino, testimonia la sua decisione di concederci questo diritto, e tutti nella Curia romana, anche quelli che erano contrari, hanno inteso il discorso del Papa proprio in questo senso".
Il cardinale ha aggiunto che la Chiesa greco-cattolica ucraina deve svolgere un serio lavoro chiarificatore tra i propri fedeli, per far comprendere loro tutta la serietà e l'impegno che comporta il Patriarcato, e che è intenzionata a proseguire il dialogo con la gerarchia ortodossa che si è espressa contro l'istituzione del Patriarcato stesso.
Nell'immediato futuro verranno inviate lettere con una dettagliata spiegazione dei motivi che hanno indotto la Chiesa greco-cattolica ad avanzare la propria richiesta. "Come ho già detto più volte, per noi il patriarcato è uno strumento per il dialogo internazionale, e non un ostacolo sulla strada verso di esso".
La Chiesa greco-cattolica ucraina è la più grande Chiesa cattolica orientale del mondo, con 5 milioni e mezzo di fedeli. Secondo dati del Comitato statale per gli affari religiosi, al 1° gennaio 2004 conta 3.300 comunità, 92 monasteri, oltre 2.000 membri del clero, 2.700 edifici di culto.

Il cardinal Husar è ottimista, RISU, 10 giugno
Alla conferenza stampa svoltasi il 10 giugno a L'vov, il cardinal Husar si è detto certo che il Papa "si è messo sulla strada dell'istituzione del patriarcato greco-cattolico ucraino… ha dichiarato chiaramente che ha intenzione di farlo… forse per la prima volta il Papa ha così pubblicamente espresso il proprio parere".
Secondo lui, Giovanni Paolo II ha considerato attentamente le difficoltà che sorgono a proposito del patriarcato, e quindi non ha fatto date concrete, ma ha sottolineato che la sua volontà sarebbe di istituirlo.
Per questo motivo, la gerarchia greco-cattolica ucraina vuole intensificare il lavoro per ottenere lo status patriarcale, spiegando "ai propri fedeli e agli esterni di che cosa si tratti e perché lo si vuole".

L'arcivescovo Giovanni Lajolo nominato segretario della Commissione permanente interdicasteriale per la Chiesa in Europa Orientale, "blagovest.info", 10 giugno
L'agenzia sottolinea che la commissione, istituita nel 1993, sostituisce la Commissione Pro Russia del 1925.

Processo penale intentato dalla Chiesa allo Stato a Mosca per questioni di proprietà, NTV, 9 giugno
Novità assoluta da 1917: per la prima volta dal 1917 la Chiesa ortodossa russa è intenzionata a far valere i suoi diritti per una proprietà nazionalizzata, presso il tribunale arbitrale di Mosca. Il contenzioso riguarda la chiesa del Profeta Elia a Voroncovo e le terre circonvicine ad essa appartenenti. Il tribunale in data 9 giugno ha riconosciuto che ci sono gli estremi per aprire un processo. Se la Chiesa l'avrà vinta, 20.000 parrocchie potrebbero sulla stessa base far valere i propri diritti.

Putin ha dato la cittadinanza russa a uno dei fondatori del "Movimento per l'unità degli ortodossi russi in Europa", blagovest-info, 9 giugno
L'evento è avvenuto in occasione della visita del Presidente russo in Francia, a Cannes, il 6 giugno. L'interessato è Andrej Shmemann, nato nel 1921, fratello gemello del teologo Aleksandr Shmemann, emigrante della prima ondata e da più di 50 anni starosta della chiesa della Madre di Dio del Segno di Parigi. È un atto che Putin ha definito simbolico come riconoscimento dell'emigrazione russa e della sua funzione di salvaguardia della tradizione culturale e spirituale del paese.
"Blagovest-info" rileva anche che il "movimento per l'unità degli ortodossi russi in Europa", nato in risposta all'appello del patriarca Aleksij del 1° aprile 2003, è in conflitto con l'Arcidiocesi delle Chiese ortodosse russe dell'Europa occidentale, che in un comunicato del 9 giugno ha accusato di avere un atteggiamento negativo nei confronti del patriarcato di Mosca e di essere troppo in contatto (o alle dipendenze) di Costantinopoli.

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