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Rassegna stampa, 15 gennaio 2004

Autore:
Scalfi, Romano



Intervista del Patriarca a "France-Press", religare.ru, 12 gennaio

Si tratta di una lunga intervista in cui vengono presi in esame molti problemi:
1. Rispetto ai rapporti Chiesa-Stato e all'opportunità per la Chiesa ortodossa di diventare "religione di Stato", Aleksij risponde che "in alcune epoche storiche la Chiesa ortodossa è stata religione prioritaria, in altre religione di Stato, in altre ancora, vive nel nostro ricordo, perseguitata e oppressa. Il modello di relazioni tra autorità religiose e laiche attualmente esistente mi sembra consono e ottimale: è un dialogo aperto, costruttivo e reciprocamente utile, una fattiva collaborazione in tutta una serie di sfere socialmente significative della vita della Russia contemporanea, nel rispetto delle prerogative e delle sfere di competenza di ciascuno".
2. Interessante rilevare la posizione del Patriarca sull'insegnamento dei "Fondamenti di cultura ortodossa" nella scuola, che ritiene indispensabile (anche se dev'essere "volontario"), "affinché le generazioni odierne non siano avulse dalla storia, cultura e tradizione religiosa del proprio popolo". Il Patriarca sottolinea che non si tratta "di un insegnamento della religione, come talvolta si tenta di suggerire. Si tratta di una materia di carattere prevalentemente culturale, il cui insegnamento attua semplicemente il diritto del futuro cittadino di ricevere il necessario sapere sul patrimonio storico-nazionale e culturale-spirituale del proprio paese. Fuori del contesto della cultura spirituale è impossibile un'adeguata percezione della grande letteratura, della pittura, della musica russa, per non parlare poi dell'arte dell'icona russa". Infine, il Patriarca osserva che questa materia non lede in alcun modo i diritti dei bambini le cui famiglie professano una fede diversa dall'ortodossia, sia perché è facoltativa, sia perché "l'80% della popolazione della Russia contemporanea appartiene alla tradizione storico-spirituale dell'ortodossia. Infine, nei luoghi in cui vive compatta una popolazione non ortodossa, invece del corso di cultura ortodossa o parallelamente ad esso, per desiderio degli alunni e dei loro genitori può essere insegnata un'analoga disciplina sulla base di una delle confessioni religiose tradizionali in Russia".
3. Rilevante, naturalmente, la risposta in merito alle relazioni con i cattolici, che non dice niente di nuovo rispetto alle tradizionali dichiarazioni sul proselitismo, se non, forse, che qui si denuncia apertamente: "Come esempio di attività di proselitismo, inammissibile nelle relazioni tra Chiese cristiane, si può citare la prassi di convertire al cattolicesimo bambini battezzati nell'ortodossia, che si trovano all'interno di istituti e ricoveri gestiti da esponenti della Chiesa cattolica".
Un accento nuovo anche circa la questione dei greco-cattolici in Ucraina occidentale, dove "centinaia di migliaia di fedeli ortodossi sono nella situazione di minoranza perseguitata" e rispetto a cui si parla di "espansione dei greco-cattolici sia in Ucraina che anche in Russia". Aleksij aggiunge però: "Dal momento che la Chiesa greco-cattolica si trova sotto la giurisdizione del Papa, proprio dalla posizione del Vaticano dipende il futuro sviluppo della situazione. Noi speriamo che il buon senso e la buona volontà della leadership cattolica non consentano che essa degeneri definitivamente". Infine, dopo aver espresso con grande durezza il proprio giudizio sull'eventuale istituzione del patriarcato greco-cattolico, osserva: "Vediamo con grande comprensione e soddisfazione il fatto che il Vaticano non si affretta ad approvare le iniziative dei vertici greco-cattolici, mossi unicamente da interessi nazionalisti".

Qualche dato sulla Chiesa ortodossa russa
, blagovest-info, 23 dicembre

Il 23 dicembre si è svolta nella sala dei congressi presso la chiesa di Cristo Salvatore la Conferenza diocesana del clero di Mosca, a cui hanno partecipato complessivamente 930 persone. Nel corso di essa il Patriarca ha presentato una statistica sia della diocesi che della Chiesa ortodossa russa nel suo complesso.
A Mosca oggi esistono 681 chiese e cappelle, di cui 67 in costruzione (all'inizio della perestrojka esistevano 46 chiese e nessuna cappella).
Le liturgie si celebrano regolarmente in 480 chiese e 65 cappelle, mentre non sono ancora state ripristinate in 31 chiese; 32 chiese non sono ancora state liberate da coloro che le avevano in uso precedentemente.
Sempre a Mosca, esistono 4 monasteri maschili e 4 femminili; l'Accademia teologica e il seminario; l'Istituto Teologico San Tichon, i seminari della Presentazione al tempio, di San Nicola a Ugreša e di Perervinsk, l'Università ortodossa di San Giovanni Apostolo.
Nelle parrocchie e chiese di Mosca celebrano 1010 chierici, di cui 732 sacerdoti e 287 diaconi, con un incremento di oltre 50 persone in quest'ultimo anno, mentre 12 chierici hanno lasciato la diocesi e 6 sono morti, 7 sono stati messi in pensione, 1 sospeso a divinis.
La Chiesa ortodossa russa conta attualmente 132 diocesi e 154 vescovi, 312 monasteri maschili e 325 femminili, 167 rappresentanze di monasteri nelle città e 45 eremi. Sono in funzione 5 Accademie teologiche, 1 istituto teologico, 2 università ortodosse, 33 seminari, 44 seminari minori, 14 corsi pastorali, 3 istituti diocesani femminili, alcune scuole di pittura di icone e per direttori di cori liturgici.
Negli Istituti di formazione del clero della diocesi di Mosca oggi studiano 687 studenti, oltre a 880 studenti per corrispondenza. All'Istituto san Tichon ci sono 3.704 studenti.
Il Sinodo, riunitosi in data 26 dicembre, oltre alle nomine di cui si è già parlato (cfr. Rassegna 14 gennaio), ha deciso di rimandare la festa dei 75 anni del Patriarca (23 febbraio, che cade nella prima settimana di Quaresima), al 10 giugno, data del suo 14° anniversario di intronizzazione.

In Ucraina e sull'Ucraina

A Mosca si è dato parecchio risalto sulla stampa (ne hanno parlato quasi tutti i quotidiani) alla mostra inaugurata il 9 gennaio al Museo Storico di Mosca (da esso organizzata insieme all'Archivio Russo di Stato), dedicata ai 350 anni dell'annessione dell'Ucraina allo Stato russo (1654), attraverso l'atamano Bogdan Chmel'nickij. La mostra vuol testimoniare i legami spirituali tra i popoli slavi che permisero l'unione delle terre ucraina e russi, dando particolare spicco alla Lavra delle Grotte di Kiev, baluardo dell'ortodossia "contro gli assalti del cattolicesimo e dell'uniatismo in Russia".
Intanto, i leader di diverse confessioni cristiane dell'Ucraina hanno firmato a Sofia all'inizio di dicembre (ne dà notizia blagovest-info il 19 dicembre), un accordo per costituire un consiglio misto allo scopo di approfondire la collaborazione. All'incontro hanno partecipato il Patriarcato ortodosso di Kiev, la Chiesa greco-cattolica, la Conferenza dei vescovi cattolici latini, l'Unione delle Chiese e dei cristiani evangelico-pentecostali, i battisti e gli evangelici. L'unica denominazione di rilievo mancante è stata la Chiesa ortodossa del patriarcato di Mosca. Il nuovo organismo interconfessionale si chiamerà "Consiglio dei rappresentanti delle Chiese cristiane dell'Ucraina". Secondo il documento firmato, suo scopo sarà "l'approfondimento del dialogo tra i cristiani per restaurare la morale cristiana nella società e combattere le conseguenze dell'ateismo e del totalitarismo sovietico". I partecipanti hanno anche sottolineato la necessità di intraprendere contatti con il governo e le autorità locali, osservando che proprio la collaborazione tra le diverse Chiese ha contribuito a far desistere il parlamento ucraino da un progetto-legge sulle organizzazioni religiose che avrebbe potuto compromettere seriamente la libertà religiosa nel paese.

È morto padre Boris Nichiporov, blagovest-info, 26 dicembre

Il 24 dicembre si è spento a Tver' a 51 anni (in seguito a un'operazione chirurgica) il noto sacerdote ortodosso che da alcuni anni aveva intrapreso un'importante attività missionaria ed educativa per centinaia di bambini, attraverso il centro ricreativo "Novaja Korcheva". Nichiporov, nato in una famiglia atea, laureato in psicologia, si era battezzato nel 1980, e dopo aver lasciato il lavoro scientifico all'università, aveva lavorato per due anni presso il Dipartimento del Patriarcato per l'editoria. Era stato ordinato sacerdote nel marzo 1985, e inviato come parroco alla chiesa di Sant'Elia, alla periferia di Tver', dove aveva appunto sviluppato la sua missione.
Era autore di una serie di libri sulla psicologia e pedagogia cristiana, aveva collaborato a "Radio Sofia" e nel 1999 aveva ricevuto il titolo di "Insegnante emerito della Russia".

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