Rassegna stampa, 18 novembre 2003
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La Russia ideale, religare.ru, 18 novembre
Un'inchiesta svolta su scala federale il 13 ottobre scorso dalla Fondazione "Opinione pubblica" (100 centri abitati sia urbani che rurali in 44 province, regioni e repubbliche autonome, per un totale di 1500 intervistati; margine di errore, non oltre il 3,6%).
Agli interrogati è stato chiesto di completare la frase: "Io vorrei che nel mondo la Russia fosse considerata...". Hanno risposto con un certo entusiasmo, solo il 9% degli interpellati ha rifiutato di rispondere.
Il 48% vorrebbe che la Russia fosse considerata "potente", "invincibile", "indistruttibile", "una potenza mondiale".
Il 22%, che diventasse "ricca e prospera".
Il 9% ha indicato il fattore di indipendenza economica e politica, "autosufficiente", "uno Stato non più indebitato, ma capace di bastare a se stesso".
Per il 6% è importante che la Russia sia considerata un paese "colto, civile", addirittura una "roccaforte della moralità".
Gli altri auspici sono che la Russia sia considerata nel mondo "alla pari degli altri" (4%), un paese "pacifico, amico" (3%), "positivo a tutti i livelli" (2%), in cui "si rispettino le leggi" (1%),"stabile" (1%), "democratico" (1%), o almeno "normale" (1%).
La conferenza teologica della Chiesa ortodossa russa, blagovest.info, 17 novembre
Notizia dell'apertura della Conferenza, che si svolgerà all'albergo Danilovskij fino a giovedì 20 novembre, e del programma dei lavori.
L'agenzia Interfax, ripresa da Religare.ru e da Vesti.ru, sottolinea l'apertura dimostrata dal patriarca nella sua Prolusione, in cui si è pronunciato per la necessità di "ristabilire l'unità dei cristiani in seno all'unica Chiesa santa cattolica e apostolica. E' nostro dovere, perché l'unità è ciò a cui ci chiama il Signore". Un tema particolare che merita un esame teologico, ha continuato Aleksij II, è l'unità dell'ortodossi:. "In questa sfera i problemi non sono pochi, e nel lavoro per la loro risoluzione un ruolo essenziale appartiene ai teologi". Il patriarca si è pronunciato anche contro la secolarizzazione, dicendo che non si può accettare la definizione secondo cui "il mondo oggi è entrato in un'epoca post-cristiana", rammaricandosi che "in Occidente oggi si espunga dalla Costituzione europea tutto ciò che ha a che fare con il cristianesimo", e sottolineando che in Russia e nei paesi dell'ex Unione Sovietica si osserva una rinascita della fede e il riconoscimento che "bisogna vivere tutta la vita entro l'ambito della Chiesa".
NB. La Conferenza, in prima giornata, è stata veramente notevole per livello teologico, chiarezza di impostazione e apertura ecumenica: oltre ai russi (che guarda caso erano teologi a noi noti, aperti ma anche operanti nel solco della tradizione, c'erano persone molto valide del mondo ortodosso parigino e greco). Losskij in particolare ha fatto una relazione straordinaria sul significato che ha il concetto di "primato" anche nel mondo ortodosso (è stato anche rimproverato di essere a un passo dal papismo...).
Arriva a Mosca una delegazione della Chiesa ortodossa russa all'estero, blagovest-info, 17 novembre
Una certa risonanza sui siti religiosi sta acquistando il fatto dell'invito rivolto da Aleksij alla Chiesa ortodossa russa all'estero, allo scopo di ricomporre le divisioni. I membri della delegazione sono l'arcivescovo Mark di Berlino e della Germania, il vescovo Ilarion di Sidney e dell'Australia, il vescovo Kirill di San Francisco e dell'America occidentale. Ci sarà un incontro riservato con il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa. In un'intervista rilasciata a ITAR-TASS padre Nikolaj Balashov ha detto prudentemente che è prematuro anticipare delle soluzioni, perché tra i russi all'estero vi sono posizioni molto discordi sulle possibilità di una riunione. Intanto, una risoluzione firmata alla vigili dal metropolita Lavr e altri presuli della Chiesa all'estero sottolinea che essa "non si è mai separata né si separa dal popolo russo e dalla Chiesa ortodossa russa, ma si trova solo provvisoriamente in una condizione di autogestione".
Svetlana Bocharova, A Saratov nuovo programma di recupero della tradizione ortodossa, "Nezavisimaja gazeta", 17 novembre, p. 10
Nella regione è stata fondata l'organizzazione "Rinascita spirituale", fondata dal governatore Dmitrij Ajackov e dal nuovo vescovo ortodosso Longin, allo scopo di restituire alla Chiesa i suoi antichi beni, e di promuovere la ricostruzione delle chiese distrutte dell'antico governatorato (questo secondo programma si chiama "chiese di provincia"). Se all'inizio del XX secolo esistevano decine di chiese, intorno agli anni '90 esse si erano ridotte a due sole aperte al culto.
L'azione congiunta delle autorità civili e religiose vuol contrapporsi al moltiplicarsi delle sette, un fenomeno iniziato intorno alla metà degli anni '90. Questa azione è sostenuta anche dal mondo del business.
Negli ultimi 6 anni nella regione sono state ristrutturate 17 chiese e costruite 15 nuove, sono stati aperti un ginnasio ortodosso e alcune scuole domenicali di catechismo. In provincia pure si svolgono molte azioni di recupero e ricostruzione.
Programmi politici, "Rossijskaja gazeta", 18 novembre, pp. 10-12
Vengono concesse tre pagine all'illustrazione dei programmi del "Partito popolare della Federazione Russa" e del partito "Per la Santa Rus'".
Il primo viene presentato attraverso dichiarazioni e interviste dei suoi leader, Gennadij Rajkov, il consigliere di Putin generale Gennadij Troshev, e il portavoce del patriarca di Mosca e presentatore di trasmissioni televisive ortodosse Nikolaj Derzhavin. Quest'ultimo commenta che certamente si presenta a proprio nome, in qualità di laico, e che sente proprie finalità del "Partito popolare" quali il "restituire alla Russia l'autorità di uno Stato forte e plurinazionale, economicamente stabile e moralmente e spiritualmente sano e forte", in cui i "cittadini della Russia possano contare su un fulcro morale e un'unità spirituale". Afferma inoltre che il suo partito "basa praticamente il proprio programma sui fondamenti sociali della Chiesa ortodossa russa".
Per il secondo partito, "Per la Santa Rus'", non vengono fatti nomi, è semplicemente pubblicato un recapito telefonico, e un lungo commento al Decalogo, di cui il partito fa propri tutti i singoli punti.