Rassegna stampa, 21 gennaio 2005
- Curatore:
- Fonte:
Stato e società civile
«Izvestija», 21 gennaio, sottolinea in prima pagina che Juscenko, riconosciuto ufficialmente vincitore delle elezioni in ucraina, ha ricevuto le felicitazioni di Putin, e subito dopo l’ingresso ufficiale nella sua carica (domenica 23 gennaio), si recherà a Mosca dove il 24 incontrerà Putin. Solo successivamente partirà per Strasburgo. In seconda pagine, un articolo di Georgij Ilic’ev titola «L’audience di Putin non è cambiato», nonostante i tentati provvedimenti di monetizzazione delle agevolazioni ad alcune categorie di popolazione. Infatti, secondo un sondaggio di FOM (Fondo Opinione Pubblica), la «fiducia» nei suoi confronti è scesa solo del 2% rispetto a dicembre.
La Crimea vuol dedicare una statua a Stalin, «Rossijskaja gazeta», 21 gennaio 2005
Si tratta di una «statua di gruppo» dedicata ai protagonisti della Conferenza di Jalta, ma è un nuovo, significativo indizio della direzione impressa alle celebrazioni del 60° anniversario della vittoria nella Seconda guerra mondiale. L’iniziativa parte dal portavoce del parlamento della Regione autonoma della Crimea, Boris Dejc.
Il patriarca, Putin e l’Estonia, «Kommersant», 21 gennaio, p. 11
Il presidente dell’Estonia Rjutel è stato insignito il 20 gennaio del premio per «il consolidamento dell’unità tra i popoli ortodossi». Durante la cerimonia del conferimento, presieduta dal patriarca, è comparso inaspettatamente Putin. Rjutel prenderà probabilmente parte alle celebrazioni del 9 maggio per la Vittoria nella Seconda guerra mondiale. Al contrario, dal MID è partita una dura presa di posizione contro la Lettonia, che ha accettato di partecipare alle manifestazioni solo a patto che si denunciano i crimini perpetrati all’epoca dal regime sovietico, e in particolare il patto Molotov-Ribbentrop.
La Chiesa ortodossa russa e il potere
Si nota un rafforzarsi dell’autorevolezza della gerarchia ortodossa nei confronti del governo russo, che sta incontrando difficoltà in politica sia estera che interna (un segnale è anche la visita inattesa di Putin al patriarca, durante il ricevimento del premier estone, cfr. notizia precedente).
Un passo notevole è stato compiuto dal patriarca con il messaggio che rilanciava la necessità di un’equità sociale a proposito del progetto governativo di monetizzazione delle agevolazioni per una serie di categorie meno abbienti russe. Il progetto poi è stato abbandonato in seguito alle proteste degli interessati (cfr. rassegna 17 gennaio), e anche Putin ha fatto delle dichiarazioni di tono molto morbido. All’intervento del Patriarca è dedicata la prima pagina di «NG religii», 19 gennaio, in un articolo di Aleksandr Petrov che sottolinea che questo suo passo era stato oggetto di una vivace discussione alla Duma (contro, il partito di Zhirinovskij, che lo denunciava come una «pericolosa ingerenza della Chiesa nel concreto della politica», a favore «Rodina» che lo vedeva invece come un’intercessione per i bisogni del popolo).
Sulle orme di Aleksij – continua Petrov – si è mosso anche l’arcivescovo Vikentij Morar’ di Ekaterinburg, che ha criticato il provvedimento governativo.
Il gesto insolito del patriarca (interventi di questo tipo non sono frequenti tra la gerarchia russa) viene giudicato dal giornalista come «un tentativo della Chiesa di prendere le distanze dagli interventi impopolari del Cremlino».
Sempre a cura di Petrov, la prima pagina di «NG religii» ospita un’intervista al vescovo Mark Golovkov dell’OVCS, che prende le mosse dalla condanna del secolarismo diffuso anche tra il clero, risuonata da parte del patriarca durante l’intervento di apertura del Sinodo diocesano di Mosca (15 dicembre, cfr. Rassegna 27 dicembre). Rispetto alla venalità e allo spirito «commerciale» dei preti, Golovkov fa rilevare che molte parrocchie sono povere, e quindi il problema sorge inevitabilmente. La soluzione sarebbe quella di un’indipendenza economica della Chiesa rispetto allo Stato.
Sempre in prima pagina, appare un articolo di Giovanni Bensi che riassume i problemi incontrati dalla Chiesa cattolica nel 2004, tra cui anche i rapporti tra Mosca e il Vaticano, definiti complessivamente in fase di miglioramento nonostante il permanere del problema del proselitismo e delle tensioni circa gli uniati. Vengono citati come elementi positivi la visita di Kasper in febbraio, il dono dell’icona della Madonna di Kazan’, l’attività della commissione mista, citata favorevolmente dal metropolita Kirill nel corso del Concilio di ottobre, e infine la visita del card. Poupard in occasione dell’inaugurazione della «Biblioteca dello Spirito», che ha compreso anche un incontro con il patriarca e una visita all’Accademia teologica di Mosca. «Le posizioni di Mosca e del Vaticano concordano dunque su una serie di questioni, riguardanti in primo luogo i valori cristiani e l’attività pastorale nel contesto del “secolarismo militante” europeo», ha concluso il giornalista.