Rassegna stampa, 28 aprile 2005
- Curatore:
- Fonte:
Intervista del Patriarca a «Kommersant», 27 aprile, pp. 1 e 8
L’intervista, a cura di Pavel Korobov, si intitola «Il nuovo Papa è un gerarca autorevole». Sottolineando che si sono svolti i primi colloqui tra il metropolita Kirill e il Papa, in cui entrambe le parti hanno espresso grandi speranze nell’inizio di un nuovo dialogo, l’intervistatore chiede al patriarca quali sono i problemi che esistono attualmente nelle relazioni.
Sulla figura del nuovo Papa, il patriarca dice che «è un autorevole gerarca, che unisce profonde conoscenze, un possente intelletto e impavidità nel testimoniare i valori cristiani tradizionali tra persone che cercano invece di estrometterli, calpestarli e annullarli. Per questo il nuovo papa è rispettato in tutto il mondo, e anche in quello ortodosso. Certo, fra noi esistono discordanze teologiche. Ma in ciò che concerne l’atteggiamento nei confronti della società contemporanea, del secolarismo e del relativismo morale, del pericolo di un’erosione della dottrina cristiana e di molti altri problemi contemporanei, i nostri sguardi sono molto vicini».
Alla domanda, se spera in mutamenti nelle relazioni tra Vaticano e Patriarcato di Mosca, Aleksij II risponde esprimendo le speranze in passi concreti. Tutto dipende «dalla posizione che prenderà Benedetto XVI circa il proselitismo tra i fedeli ortodossi. Oggi il dolore più profondo tra i nostri fedeli è suscitato dal lavoro dei missionari cattolici con i bambini poveri, battezzati nell’ortodossia o provenienti da famiglie ortodosse. Negli orfanotrofi cattolici essi imparano la tradizione spirituale e di preghiera latina, e di fatto vengono distolti dalla tradizione dei loro avi. Rimane tensione nelle relazioni tra cattolici e ortodossi in Ucraina, dove i fedeli della nostra Chiesa continuano a subire restrizioni. Questi problemi esigono una reazione chiara e inequivocabile da parte del Vaticano. Sono certo che papa Benedetto XVI ha a disposizione tutti i mezzi necessari per migliorare la situazione».
Il Patriarca lamenta inoltre il fatto dei tentativi di creare un patriarcato greco-cattolico con centro a Kiev, e i «passi intrapresi per impiantare artificiosamente l’unione laddove non è mai esistita, nell’Ucraina meridionale e orientale, in Russia e perfino in Siberia. A questo scopo sovente vengono usati sacerdoti che si sono compromessi e hanno abbandonato la nostra Chiesa. Certo, tale attività viene sentita come ostile dai cristiani ortodossi, perché si tenta di creare un’istituzione parallela alla nostra Chiesa, simile nel rito ma subordinata a Roma e con una dottrina teologica cattolica».
Insiste inoltre dicendo che le dichiarazioni vaticane di astenersi da qualunque politica proselitista sono una cosa, e la realtà dei fatti è un’altra. A questo proposito, cita l’esempio della «casa di accoglienza Rodnicjok, dove degli adolescenti battezzati ortodossi vengono educati in uno spirito cattolico, partecipano attivamente alla liturgia cattolica, pregano mattina e sera secondo il rito occidentale, ascoltano racconti di vite di santi cattolici che sono molto diversi per spirito da quelli ortodossi. E non sono casi isolati».
Ricordando che nel febbraio 2004 è stata creata una commissione mista, aggiunge che «in seguito ai suoi lavori la parte cattolica ha riconosciuto che esistono casi che non sembrano rispondere allo spirito delle dichiarazioni del vaticano circa il rifiuto del proselitismo. Adesso attendiamo passi pratici da parte della Chiesa cattolica per regolare situazioni conflittuali nelle diverse località».
Seguono una serie di dichiarazioni sull’importanza della comune testimonianza di fronte alla società, rispetto ai comuni valori cristiani, e la dichiarazione che l’incontro con il nuovo Papa sarà possibile nella misura in cui dimostrerà disponibilità a risolvere i problemi attualmente esistenti.
Papa: Alessio II, ci incontreremo solo se migliorano rapporti
MOSCA - Il patriarca di Mosca Alessio II si è detto pronto a dare luce verde ad una visita di Benedetto XVI in Russia se il nuovo pontefice mostrerà “forza di volontà, saggezza e tatto” nei confronti della chiesa ortodossa russa, permettendo così il superamento degli attuali contrasti. “Il mio incontro con il nuovo rappresentante della chiesa cattolica romana - afferma Alessio II nel corso di un’intervista pubblicata oggi dal quotidiano ‘Kommersant’ - dipenderà dal suo approccio alla chiesa ortodossa russa, da quanta forza di volontà, saggezza e tatto manifesterà per risolvere i problemi adesso esistenti nei rapporti tra le due chiese. Il nostro incontro, se avverrà, dovrà testimoniare alla comunità cristiana e al mondo intero che i nostri rapporti sono cambiati per il meglio, che sono state superate le difficoltà degli ultimi anni”.
Il patriarca - che ha impedito al defunto Giovanni Paolo II un’agognata visita in Russia - loda in modo estremamente caloroso il nuovo Papa per il suo “potente intelletto” e per la sua strenua difesa dei “valori cristiani tradizionali”: “Tutto il mondo cristiano, compreso quello ortodosso, lo rispetta. Senza dubbio - dice - esistono divergenze teologiche. Ma per quanto riguarda lo sguardo sulla società moderna, sulla secolarizzazione e sul relativismo morale, sulla pericolosa erosione della dottrina cristiana e su molti altri problemi contemporanei i nostri punti di vista sono molto vicini”. Estremamente critico nei confronti del “proselitismo” cattolico in Russia e Ucraina, Alessio II esprime la speranza che il nuovo Papa “faccia tutto quanto in suo potere per migliorare i rapporti con la chiesa ortodossa russa”.