Rassegna stampa, 30 settembre 2003
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Aleksij II visita la patria, "Kommersant", 30 settembre, p. 8
Aleksij II è stato insignito ieri dell'importante onorificenza statale estone "Croce di Mar'jamaa", e a sua volta ha consegnato al presidente estone l'Ordine di san Sergio di Radonez per aver collaborato a registrare il Patriarcato di Mosca in Estonia. In conferenza-stampa Aleksij ha poi richiesto, sulla base degli accordi del 1996, che i beni del Patriarcato di Mosca diventino di sua effettiva proprietà giuridica, mentre attualmente sono sotto la giurisdizione di Costantinopoli. Quest'ultima notizia è riportata anche nella Cronaca (p. 3) di "Izvestija", 30 settembre.
M. Goncharenko, Intervista al sacerdote ortodosso Sorokin, "Gorod", n. 13, 18 agosto
NB. Padre Aleksandr Sorokin è un sacerdote di Pietroburgo che val la pena di tener presente se si volessero fare delle iniziative, perché è aperto ai cattolici (ad esempio, a Natale è andato insieme al suo coro parrocchiale alla chiesa cattolica di Santa Caterina; insegna biblistica al seminario, ha scritto un libro, e ha una parrocchia di buon livello culturale).
"Quali sono le principali difficoltà per un giovane prete d'oggi?". Risponde: "La difficoltà principale, e quindi il compito fondamentale oggi non è tanto convertire la gente alla fede in Dio (sono in molti a credere in Dio), ma educarla alla fede nella Chiesa. La maggior parte della gente crede in Dio, molti si dicono cristiani, leggono la Bibbia, si entusiasmano alle Scritture, ma aggiungono: io Dio ce l'ho dentro di me, la Chiesa non mi serve, è solo un impedimento. Tanto più che si è macchiata in ogni modo, potremmo fare innumerevoli esempi… Oggi la cosa più pericolosa è che l'ortodossia tenti in un prossimo futuro di creare una sorta di ideologia ufficiale. Se iniziasse un processo di questo tipo, sarebbe peggio di qualunque persecuzione contro la Chiesa".
Sul posto che occupa oggi la Chiesa nella società contemporanea, dichiara: "Non possiamo farci delle illusioni. Certo, la Chiesa è un istituto abbastanza potente e multiforme nelle sue manifestazioni. Si può pensare che basti, che si possa vivere solo al suo interno, ritenendo che il mondo esterno (politica, scandali, delinquenza, passioni umane) sia solo una cosa secondaria, marginale rispetto alla Chiesa. Ma è un autoinganno. In realtà la Chiesa non esaurisce assolutamente il mondo e la società di oggi. Io l'ho percepito fisicamente, quando ho iniziato il ministero in questa chiesa in via Mirgorodskaja. Ogni giorno per venirci passo accanto alla stazione, pullulante di migliaia di persone. Poi, man mano che mi avvicino alla chiesa, la gente si dirada sempre più. Arrivo presto, non c'è ancora nessuno. Poi la chiesa comincia a riempirsi, uno, due, alla fine diventiamo cento-centocinquanta. E ci si potrebbe anche illudere: però, quanti siamo, la chiesa è piena. Ma quello che ho visto al mattino mi convince che siamo pur sempre una goccia in confronto ai 5 milioni di abitanti della città. Anche se a qualcuno piace molto pensare che siamo un paese ortodosso, e la Chiesa ortodossa russa è una Chiesa di massa".
Denuncia una certa mentalità mercantile, consumistica che si infiltra anche nella Chiesa: "Si vorrebbe avere degli stregoni professionisti, che adempiono professionalmente le proprie funzioni nella sfera spirituale. E non ci si vuole invece rassegnare alla semplice verità, che la Chiesa è un'accolta di credenti, che si radunano per pregare insieme, dove non esiste il partner passivo, il 'cliente', e quello attivo che agisce sull'altare".