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Rassegna stampa, 31 gennaio 2005

Fonte:
CulturaCattolica.it

Lettera di 5 deputati della Duma (Rodina), 28 gennaio
In toni drammatici («un pericolo mortale incombe sullo Stato Russo»), i firmatari affermano che gli sforzi di Putin di centralizzare il potere, incoerenti e incompleti, l’hanno condotto a un tragico isolamento e gli hanno messo contro una parte enorme della società russa.
Il popolo estenuato dalle riforme comincia a protestare e a rumoreggiare sulle piazze. Gli oligarchi utilizzano quest’arma contro il centralismo di Putin, i governatori che non vogliono perdere i propri privilegi e poteri vanno anch’essi contro il Cremlino. I giornalisti liberali riempiono la società di propaganda velenosa. L’esercito non ha alcuna forza e possibilità di prendere parte al conflitto, ridotto com’è in uno stato pietoso. D’altro canto, l’Occidente stringe dappresso Putin con la nuova cortina di ferro colorata di arancione e lo accusa di essere un fascista, come aveva già fatto con Milosevic.
Insomma, continuano i deputati, tutti i focolai di resistenza a Putin si coagulano in un’unica «congiura», capeggiata chiaramente dall’America.
Di qui un appello dei «patrioti russi» a Putin (paragonato al Nicola II e al Gorbacev degli ultimi mesi), di rivolgersi direttamente al popolo passando sopra burocrati e governatori, sbarazzarsi degli oligarchi, dei mass-media liberali e dei rigurgiti della politica eltsiniana, rifacendosi all’ideologia della «Vittoria» che era già servita a far risorgere il paese dopo la guerra.
Seguono le firme di D. Rogozin, O. Denisov, M. Markelov, A. Savel’ev, I. Charcenko

Si segnalano intanto ancora proteste nel paese; «Nezavisimaja gazeta» il 28 gennaio titola in prima pagina che i giovani «si sono svegliati», si sono uniti e danno il via a un’ondata di proteste: sono i sostenitori di «Jabloko», gli «iduscie bez Putina» («In marcia senza Putin»), in contrapposizione al movimento dei giovani putiniani «In marcia insieme», che a Pietroburgo hanno manifestato contro il governo insieme ai giovani comunisti.

Ammonito il giornale «Rus’ ortodossa», «Kommersant», 28 gennaio, p. 7
I Servizi Federali hanno applicato il provvedimento in seguito alla pubblicazione dell’appello dei deputati della Duma alla Procura, in cui si chiedeva di vietare le associazioni religiose ebraiche (cfr. Rassegna, 27 gennaio). Una seconda ammonizione potrebbe comportare la revoca della licenza al giornale. Da parte sua, anche Putin ha reagito duramente all’appello, durante le commemorazioni dell’Olocausto a Cracovia, definendolo «vergognoso» (cfr. ad esempio, «Nezavisimaja gazeta», 28 gennaio, p. 1).

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