Rassegna stampa, 4 maggio 2004
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Costantinopoli interrompe la comunione eucaristica con la Chiesa greca, "portal-credo.ru", 1 maggio
Venerdì 30 aprile a Istanbul si è svolto una riunione allargata del Sinodo del Patriarcato di Costantinopoli, a cui hanno partecipato 41 vescovi. Si è discusso la decisione del Sinodo dei vescovi della Chiesa greca di eleggere nuovi metropoliti alle sedi vacanti senza l'approvazione scritta di Costantinopoli.
Sebbene Bartolomeo avesse ricevuto una comunicazione ufficiale della Chiesa greca con la lista dei candidati, il Sinodo ha condannato la decisione e deciso di sospendere la comunione eucaristica e amministrativa con l'arcivescovo Crisodulo di Atene e della Grecia, dichiarando che se l'anomalia canonica non verrà sanata, sarà costretto a sospendere l'Atto del 1928.
Dal canto suo Crisodulo ha convocato i mass-media greci dichiarando il proprio dolore per la decisione presa da Costantinopoli, che ha definito ingiusta e lontana dalla verità. Ha sottolineato di aver agito in piena conformità all'Atto del 1928, alle leggi dello Stato greco e agli ultimi accordi stipulati con il Fanar in seguito alle trattative svolte. Ha detto inoltre che la sua Chiesa continuerà a sostenere pienamente Costantinopoli, e ha promesso di convocare al più presto il Sinodo dei vescovi, per valutare le decisioni del Sinodo patriarcale di Costantinopoli.
La decisione di Costantinopoli è indubbiamente gravida di profondi mutamenti nel mondo ortodosso.
Commento al nuovo "scisma", "portal-credo.ru", 3 maggio
All'atto della formazione della Chiesa greca, in seguito agli esiti della guerra tra Grecia e Turchia nel 1821-29, Costantinopoli continuò a lungo a non riconoscere la sua autocefalia. Lo scisma si protrasse per almeno 50 anni, finché dopo alterne vicende nel 1928 fu raggiunto un accordo secondo cui l'Athos rimaneva a Costantinopoli, mentre le nuove diocesi entravano a far parte della Chiesa greca, che si impegnava però a nominare i propri vescovi solo con l'approvazione di Costantinopoli.
Il provvedimento di Bartolomeo, di interrompere la comunione personalmente con il primate della Chiesa greca, è definito "strano, incomprensibile", assunto in uno "spirito di decadenza", ma per questo fa ancor più paura.
Che cosa ci si può aspettare dal conflitto? Secondo i sogni dei conservatori, per la Chiesa greca potrebbe significare una svolta in senso conservatore, formando una sorta di analogo alla Chiesa ortodossa russa all'Estero, magari tornando al vecchio calendario. E inoltre, la Chiesa greca potrebbe tornare a fare corpo con la Chiesa di Mosca, ritornando alla situazione del tentato "Vaticano rosso" moscovita del 1948. Più realisticamente: Bartolomeo riuscirà a far valere i propri diritti, perché ha molti più rapporti internazionali della Chiesa greca (ha maggior considerazione perfino agli occhi dello Stato greco), è considerato il Papa n. 2.
Vincendo questa piccola guerra, Bartolomeo rafforzerà le proprie posizioni in relazione alle Chiese sorelle, e in primo luogo rispetto al patriarcato di Mosca, con cui è in relazioni problematiche e conflittuali. Il suoi primi "dividendi" potrebbero essere ricevuti da Bartolomeo in Europa occidentale, sotto forma di ulteriori passi per la riunione della diocesi di Surozh (Inghilterra), attualmente appartenente al patriarcato di Mosca, all'esarcato dell'Europa occidentale, sotto la giurisdizione di Costantinopoli. Il conflitto con Atene sarebbe cioè un nuovo passo verso l'egemonia nella cosiddetta "ortodossia universale".