Rassegna stampa, 5 maggio 2005
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Intervista del patriarca Aleksij II
È stata rilasciata al giornale dell’amministrazione comunale di Mosca, «Tverskaja, 13», il 30 aprile, ed è comparsa anche sul sito ufficiale del Patriarcato
Il presule vi esprime il suo «cauto ottimismo» per la rinascita che osserva all’interno della Chiesa ortodossa, a cui affluiscono progressivamente sempre più giovani, pur rilevando i gravi problemi morali esistenti nella società.
Commenta in toni positivi il Codice di norme morali in campo economico ed imprenditoriale votato dall’VIII Concilio Popolare Russo.
Non mancano le solite domande sui rapporti con il Vaticano, e le solite risposte sul fatto che il dialogo tra Chiesa ortodossa e cattolica è indispensabile, che vi sarebbero molti compiti da svolgere insieme, ma che tutto questo è impedito dal «problema dell’attività missionaria del clero e dei religiosi cattolici sul territorio della Russia e degli altri paesi della CSI», che viene sentita dagli ortodossi come proselitismo. L’altro problema è il «conflitto tra ortodossi e greco-cattolici nell’Ucraina occidentale, dove continuano le repressioni degli ortodossi da parte di esponenti della Chiesa greco-cattolica».
Un resoconto della liturgia pasquale viene offerto da «Kommersant», 3 maggio, p. 2, a firma Pavel Korobov. Mons. Mennini vi viene citato due volte, tra i primi ad essere arrivati per prendere parte alla liturgia, e tra gli invitati alla mensa del Patriarca al termine della celebrazione.
Per il resto, il tono è piuttosto scettico: l’atmosfera somiglia più a quella di una prima teatrale che a una funzione, le gigantesche diapositive di icone sulla facciata fanno pensare a tutti alle somme spese, il viavai di ministri e personalità politiche, lo scambio di regali...
A p. 11, il quotidiano offre un commento dell’audience di Papa Benedetto XVI, il sesto papa per anzianità eletto da un conclave. Dai dati, il quotidiano evince che «l’età avanzata non è un serio ostacolo ad un pontificato attivo».
Aleksej Murav’ëv, Statistica sulle presenze alla liturgia pasquale, «portal-credo.ru», 3 maggio
Secondo dati della polizia di Mosca (GUVD), i cimiteri sono stati visitati (secondo un’usanza ortodossa che oggi molti sacerdoti rimproverano, perché porta via fedeli alle funzioni in chiesa), da circa 680.000 persone (180.000 il sabato e 500.000 la domenica).
Sempre secondo dati del GUVD, le chiese sono state frequentate da 359.000 persone, che in maggioranza hanno partecipato al rito professionale, mentre l’intera liturgia è stata seguita solo da 80.000 fedeli. Il numero di coloro che avevano seguito interamente la liturgia era stato di 180.000 nel 1992-1994, e di 120.000 nel 2000. Nel 2002 il Ministero degli Interni aveva pronosticato che in tutto il paese le funzioni della Settimana Santa sarebbero state frequentate da circa 15 milioni di persone (10% della popolazione).
Anche i dati delle altre regioni confermano che la percentuale dei «praticanti» nel giorno di Pasqua varia dallo 0,5 al 2,1% della popolazione. È questa, dunque, la percentuale di coloro che non si accontentano dell’«ortodossia popolare», che è invece condivisa dalla stragrande maggioranza della popolazione. Il compito – problematico – della Chiesa ortodossa sarebbe quello di ricondurre alla vita e alla pratica ecclesiale queste masse.
Nikolaj Mitrochin, Chi e quando va in chiesa in Russia, «Politiceskij zhurnal», 26 aprile
Lo studioso propone un gioco di parole coniando il termine «zachozhane» al posto di «prichozhane» (parrocchiani), che significa «quelli che fanno un salto e poi se ne vanno» dalla chiesa.
La Chiesa ortodossa identifica come propri «parrocchiani» tutti gli appartenenti alla confessione ortodossa dei paesi dell’ex Unione Sovietica, ad eccezione di Armenia e Georgia, ma non ne dà mai delle statistiche numeriche. È molto difficile identificare il numero dei fedeli ortodossi e i risultati sono discordanti, ma unanimi nell’indicare un profilo piuttosto basso: un sondaggio di «Opinione pubblica» del 2002 dichiarava che solo il 16% di coloro che si dichiaravano ortodossi (il 59% degli intervistati), era intenzionato ad andare in chiesa per Pasqua; da un altro sondaggio del ROMIR (2003), svolto in 100 centri abitati urbani e rurali, è risultato che solo il 40% della popolazione entra in chiesa almeno una volta all’anno.
I sociologi sono concordi nel concludere che oltre la metà della popolazione della Russia si considera ortodossa, ma solo il 2-4% della popolazione frequenta regolarmente la chiesa ed è praticante a tutti gli effetti.
Commenti sul «domenicano polacco-spia in Vaticano
La notizia è ripresa (con foto) da «Kommersant», che riporta un articolo del corrispondente da Varsavia, V. Vodo. Vi si riprende la conferenza stampa fatta da Leon Keres, il direttore dell’Istituto di Memoria Nazionale, con le rivelazioni concernenti il domenicano Hejmo, e un’intervista del medesimo rilasciata alla stampa polacca, in cui fa alcune ammissioni, pur negando di essere stato un agente segreto.
Foto e articolo anche su «Rossijskaja gazeta», p. 8, con la cronaca dei fatti e le dichiarazioni del domenicano.
Tossicodipendenza e alcolismo
«Nezavisimaja gazeta», p. 8, nella rubrica «Salute» ospita un articolo sul centro «Anonima alcolisti e tossicodipendenti» che da tre anni opera a Mosca sotto l’egida della Chiesa ortodossa, al monastero Danilovskij, secondo il programma sperimentato dall’associazione in tutto il mondo. Si sottolinea un’affermazione del patriarca Aleksij, secondo cui l’operato di queste associazioni non può essere rivolto solo agli ortodossi, ma estendersi a tutti, qualunque sia la loro appartenenza religiosa.
Non meno di un terzo della popolazione della Russia soffre di alcolismo o tossicodipendenza; il fenomeno sta assumendo le proporzioni di una catastrofe nazionale. Il 30% dei suicidi e il 60% dei reati più gravi avviene in stato di ebbrezza o di narcosi; ogni 20 minuti qualcuno muore a causa di un autista ubriaco.
Tre anni fa a Obninsk in un sondaggio svolto alle scuole superiori, l’80% degli scolari ha detto di aver provato la droga almeno una volta; il 40% due-tre volte, il 20% la assume regolarmente.
Messaggio di Aleksij II sulla libertà cristiana
È apparso su «Izvestija», 29 aprile. Il Patriarca sottolinea che Cristo risorgendo ha liberato la natura umana dalla schiavitù del peccato originale. A questa vera libertà oggi il mondo contrappone l’idea di libertà dettata dal relativismo imperante, soprattutto in campo morale. Il patriarca richiama quindi alla conversione, a deporre l’uomo vecchio e a rivestire il nuovo, per gustare la vera gioia pasquale.
Incontro fra il metropolita Vladimir e Juscenko
Ne dà notizia il servizio stampa del patriarcato di Mosca. L’incontro si è svolto il 24 aprile alla Lavra delle Grotte di Kiev. Il metropolita ha espresso la sua preoccupazione per i casi di violazione dei diritti dei fedeli ortodossi del patriarcato di Mosca, e Juscenko ha condannato come inammissibile ogni tipo di violazione.