Condividi:

Rassegna stampa, 7 giugno 2004

Autore:
Scalfi, Romano



Reazioni del patriarcato di Mosca al discorso del Papa ai greco-cattolici ucraini, portal-credo.ru", 4 giugno
Secondo una notizia riportata dall'agenzia "Novosti", il patriarcato ha "apprezzato" la rinunzia del Papa a creare nell'immediato futuro il patriarcato, "prendendo in seria considerazione la posizione di quasi tutte le Chiese ortodosse del mondo, che avevano reagito negativamente all'idea della creazione di un patriarcato greco-cattolico in Ucraina"; così ha commentato padre Chaplin la dichiarazione del Papa nel corso dell'udienza ai membri del Sinodo permanente della Chiesa greco-cattolica ucraina, aggiungendo: "Si vorrebbe sperare che la realizzazione di questo patriarcato non avverrà mai".
La dichiarazione del Papa non è bastata a placare il rappresentante ortodosso, che ha sottolineato: "Resta la preoccupazione per i tentativi di estendere artificiosamente l'area di diffusione dell'"unione" in Ucraina centrale, meridionale e orientale, e anche in Bielorussia, Russia e così via. L'idea della missione uniate in località dove non è mai esistita o esisteva da poco tempo e solo localmente, è contraria allo spirito delle dichiarazioni vaticane secondo cui la Chiesa cattolica non vuole fare proselitismo tra gli ortodossi". Chaplin ha inoltre espresso la preoccupazione per la situazione in Ucraina occidentale, dove i fedeli del Patriarcato di Mosca sono oppressi: ha fatto l'esempio del recente picchetto dei fedeli di L'vov davanti al Parlamento ucraino, per ottenere il permesso di costruire una chiesa che le autorità negano da anni.

Michail Vinogradov, Per la prima volta il patriarca alla Duma, "Izvestija", 5 giugno, pp. 1-2
L'articolo è affiancato da una foto in cui il patriarca recita una preghiera e il presidente della Camera si segna.
Cronaca dell'evento, svoltosi il giorno prima. Il patriarca ha posto soprattutto il problema della consegna di terre ai monasteri in uso gratuito e a tempo indeterminato. Solo una ventina i deputati confluiti ad ascoltarlo, in gran parte di "Rodina".

Ivan Rodin, Il patriarca alla Duma con un progetto-business, "Nezavisimaja gazeta", 7 giugno, p. 2
Gli sono stati tributati onori quasi presidenziali, rileva l'autore, dato il vasto spiegamento di forze dell'ordine; inoltre non c'è stata alcuna possibilità di contatto, discussione o domande, il primate ortodosso ha pronunciato il suo monologo, in cui ha invitato i deputati a collaborare con la Chiesa: "Vi prego che quando si approvano leggi concernenti la morale, l'educazione e la formazione, la terra e le tasse, vengano tenuti presenti gli interessi delle organizzazioni religiose".
Insomma, una visita tutt'altro che formale, ma con richieste precise.
Il patriarca ha insistito sul problema della terra, affinché la Chiesa possa ricevere lotti agrari che le servirebbero per intensificare il lavoro sociale nei confronti di orfani e derelitti.
L'autore fa rilevare inoltre che i deputati convenuti ad ascoltare il patriarca erano pochi e tra loro non c'erano le personalità più in vista; in ogni caso, la sala era semivuota.

Commenti al discorso di Putin del 26 maggio
E il popolo, che dice?, "Itogi", 1 giugno
Il servizio è dedicato al discorso pronunciato da Putin alla nazione. Si rileva che nel 2004, per la prima volta, le promesse del presidente sono state una risposta alle aspettative della popolazione, messe in rilievo dai sondaggi (probabilmente, proprio sulla base dei sondaggi è stato costruito il discorso). Questo venire incontro ai bisogni della popolazione è avvenuto, probabilmente, perché la relativa stabilizzazione dell'economia permette alle autorità di fare promesse concrete e stabilire alcuni piani d'azione.
L'esigenza n. 1 è quella di superare la povertà, perché l'incremento dei prezzi si mangia tutti gli incrementi di reddito.

Su "Izvestija", 27 maggio, in un articolo di Svetlana Babaeva si osserva che Putin non ha parlato di Stato forte nel contesto delle relazioni con il mondo degli affari, né dell'Iraq e degli errori commessi in questo campo. Ha accennato per la prima volta alla tesi di un ravvicinamento spirituale all'Europa, anche se l'ha inframmezzata alle questioni economiche e geografiche di vicinato con l'Unione europea.
Due carenze nel discorso, secondo la pubblicista: un eccessivo dettaglio della questione economica, e al contrario un'eccessiva genericità in quella politica.

Anna Galperina, I principali avvenimenti religiosi della settimana, "pravoslavie.ru", 2 giugno
Dopo una relazione sulle tappe salienti della visita della delegazione ortodossa dall'estero, e alcuni commenti in cui si sottolineano le prospettive di ravvicinamento, l'autrice tocca il tema delle radici cristiane europee, rilevando come in vari Stati europei ci sia una preoccupazione circa la nuova Costituzione. La medesima preoccupazione - rileva la stampa russa - traspare anche dalle parole rivolte dal patriarca all'onorevole Casini, e nella formula usata dal metropolita Kirill alla conferenza su "Oriente ortodosso e Occidente latino", far valere "i diritti umani alla luce del Vangelo".
Un altro tema dominante sui mass media sono state le Udienze parlamentari dedicate alla questione della libertà religiosa e delle associazioni religiose esistenti: sono apparsi vari materiali in difesa delle religioni tradizionali, in particolare un'intervista del giurista Kuncyn (Cfr. anche Rassegna 2 giugno) a "Radonezh", in cui si parla di atteggiamenti aggressivi di provenienza occidentale sostenuti dai cosiddetti "difensori dei diritti umani". Si tratta in realtà di un'"arma spirituale contro il nostro paese".
La Chiesa ortodossa è contraria a cambiamenti nella legge del 1997, in particolare alla modifica dell'articolo riguardante il periodo di 15 anni di esistenza di un'associazione in Russia per poter essere registrata.
Vengono poi registrati vari episodi di ostilità antirussa nei baltici, in nome della "liquidazione delle conseguenze dell'occupazione" e del "ripristino della giustizia storica". Al tema della memoria storica è legato quello della cultura. Si rileva qui l'insuccesso dei tentativi di introdurre nella scuola i fondamenti di cultura ortodossa, che saranno invece sostituiti dai "fondamenti delle religioni". Si cita con riprovazione, a questo proposito, la posizione negativa del nuovo ministro dell'istruzione Fursenko (cfr. più avanti), che ha dichiarato che nella soluzione di questi problemi la "piattaforma comune" potrebbe essere data dai "valori morali".

Ksenija Lucenko, Il "contesto ortodosso" delle campagne elettorali, "reporter.ru", 2 giugno
La pubblicazione, volta a presentare un libro di prossima uscita sull'argomento, cerca di rispondere all'interrogativo sul ruolo del fattore religioso in politica.
Pur dichiarando in proposito la propria neutralità, la Chiesa ortodossa svolge di fatto un ruolo importante, come ha dichiarato il ministro Zorin il 23 ottobre scorso, e come dimostrano i sondaggi e le crescenti pubblicazioni sul tema religioso.
Si rileva poi una crescente partecipazione di attivisti ortodossi alle elezioni: il leader della coalizione "Rodina" Sergej Glaz'ev è anche co-presidente dell'Unione dei cittadini ortodossi; nel "Partito popolare" si è presentato il portavoce del patriarca, Nikolaj Derzhavin; il leader comunista Zjuganov ha scritto un libro sulla "Santa Rus'"; i giovani di Putin "Marciamo insieme" hanno organizzato manifestazioni religiose; il minuscolo partito "Per la Santa Rus'" hanno usato a fiumi retorica religiosa in campagna elettorale. Infine, il patriarca ha invitato calorosamente i fedeli a fare il proprio dovere di cittadini partecipando all'elezione del Presidente "con una scelta giusta".

Intervista al ministro Fursenko, radio "Echo Moskvy", 30 maggio
Gli ascoltatori hanno rivolto al ministro domande sul tema dell'educazione e delle prospettive dell'insegnamento della religione in Russia. Questi ribadisce che l'insegnamento dev'essere "Storia delle religioni del mondo", sebbene, data l'importanza determinante dell'ortodossia nella storia del paese, ad essa debba venir riservata un'attenzione particolare.
L'accademico Cubar'jan sta curando un manuale che dovrebbe essere pronto nel giro di qualche mese: resta però, oltre al problema dei libri di testo, anche quello di insegnanti laici e preparati. Il rischio è di avere come insegnanti i vecchi propagandisti di ateismo, che non sarebbero certo meglio dei preti o dei mufti. Il problema è tuttavia da inquadrare in quello, più ampio, della riforma scolastica, in cui vengano messi a tema gli obiettivi formativi ed educativi che si pone la scuola.

Sul problema dell'insegnamento religioso, "Ezhenedel'nyj zhurnal", 2 giugno, riporta le posizioni dei leader del Consiglio interreligioso, incontratisi il 19 maggio con il ministro Fursenko per sottoporgli la richiesta di "studiare la cultura religiosa dalle posizioni delle organizzazioni religiose e con la loro partecipazione", in altri termini, di lasciar entrare nella scuola i rispettivi ministri del culto.
Una seconda proposta avanzata dagli esponenti delle religioni tradizionali in Russia, è stata quella di far concedere alle scuole religiose la possibilità di equiparare i propri diplomi a quelli statali. La proposta - dichiara la pubblicista Svetlana Solodvnik - non è nuova e appare giustificata: attualmente chi esce da seminari o accademie teologiche non ha alcun riconoscimento a livello statale. Peccato però che sia stata messa insieme alla precedente, difficilmente accettabile.

In Italia cresce il numero degli ortodossi, "sedmica.ru", 3 giugno
In base a un'inchiesta della Caritas italiana, negli ultimi 14 anni il numero degli ortodossi (per la maggior parte immigrati per lavoro da Ucraina, Russia, Romania, Bulgaria, Serbia), si è moltiplicato 11 volte, passando da 43.000 a 515.000 unità. Queste cifre rientrano nel quadro complessivo dell'immigrazione in Italia, che dal 1991 è quadruplicata, passando da 650.000 persone a 2 milioni e mezzo. Oltre metà di costoro sono cristiani, un terzo musulmani e il 20% circa seguaci di culti asiatici. Il flusso di cristiani si è intensificato soprattutto negli ultimi 2 anni, in cui sono arrivati circa 400.000 cristiani, di cui 180.000 ortodossi.

Sergej Bur'janov, Reportage sull'estremismo religioso e sui mezzi per combatterlo, "Drugoe vremja", 3 giugno
Si riporta un convegno svoltosi il 2 giugno su "Limiti socio-culturali dell'opposizione giuridica all'estremismo etnopolitico" al Centro-stampa indipendente di Mosca, nell'ambito di un programma triennale di studi.
Tra i progetti esistenti a questo proposito c'è quello di proporre emendamenti alla Legislazione federale sulla libertà di coscienza, di fare delle raccomandazioni alle associazioni che lavorano per i diritti umani, citare in giudizio i casi di incitamento all'ostilità religiosa.

Intervista al metropolita Kirill, "Rossijskie vesti", 30 maggio
Sottolinea la necessità per la Chiesa di essere presente nel mondo per portare la testimonianza cristiana, e di instaurare buoni rapporti con le autorità a tutti i livelli, cosa che del resto già avviene, perché si stanno creando buoni meccanismi di dialogo. Il prossimo passo nelle relazioni Stato-Chiesa deve essere l'apparire di un'adeguata base legislativa, attraverso cui le relazioni possano acquistare stabilità. Circa le relazioni interconfessionali e interreligiose, asserisce che in Russia "le differenze religiose non sono diventate motivo di conflitti", e cita l'esperienza positiva del Consiglio interreligioso della Russia, sorto nel 1998, che comprende i capi delle religioni tradizionali, la cui attività dovrebbe contribuire a sanare i problemi esistenti.

Vai a "Russia: passato e presente"