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Resistere al potere - 1

Fonte:
CulturaCattolica.it
Nella sezione 'Vita in Russia' intendiamo inserire brani del samizdat (l'editoria clandestina) o scritti della resistenza al potere, che ci sembrano attuali per la vita d'oggi. Per chi desidera approfondire la cultura del samizdat consigliamo 'Una via per incominciare' di Marta dell'Asta, edizioni 'La casa di Matriona'

Solzhenicyn da ‘Conferenza stampa’ 15 novembre 1975

“Lo schema ‘destra – sinistra’ non ha alcun significato. Basta domandarsi se i bolscevici che detengono il potere in Unione Sovietica siano di destra o i sinistra per comprendere l’insensatezza di questo schema. Da noi chi sostiene i bolscevici è considerato piuttosto di destra, chi gli è contro piuttosto di sinistra. Credo che sia tempo di abbandonare questo tipo di giudizio e sollevarsi un po’ più in alto.”

Già molto prima di Solzhenicyn, il filosofo russo Frank confermava l’erroneità del giudizio che parte da destra o da sinistra, anche perché i principi ideali con il passare del tempo sono passati da un campo all’altro, mentre sulle bandiere diversamente posizionate domina una comune preoccupazione: come conservare o come giungere al potere. Almeno su un punto esiste un comune accordo. Se poi guardiamo alla Cina d’oggi possiamo realisticamente constatare che la via più sicura per giungere ad un capitalismo selvaggio consolidato, è fuori dubbio il comunismo.

“La differenza fra rivoluzione violenta e rivoluzione morale si può formulare forse in questo modo: andiamo a far a pezzi gli altri e verrà la giustizia, verrà certamente. La rivoluzione morale: sacrifica te stesso e può darsi che venga la giustizia.
Vorrei sottolineare che la rivoluzione morale non è semplicemente la rivoluzione nei costumi. E’ qualche cosa di più, è la rivoluzione nella società. Si tratta di un cambiamento rivoluzionario nella struttura sociale, ma non con metodi violenti, ma spirituali.
Bisogna venir fuori da questo circolo chiuso: ancora una rivoluzione, c’è ancor qualcuno da far fuori, e poi ci sarà la giustizia. E’ venuto il tempo di farla finita. L’opera delle rivoluzioni violente deve essere chiusa. Decine di rivoluzioni volente sono state compiute nel mondo e non hanno risolto nulla.
La gente deve compiere un’azione eroica morale: smettere di sostenere la falsità dell’ ideologia.
Vivere senza menzogna, ecco quello che propongo.
Aspettarsi che la successiva generazione di dirigenti sia migliore, come suggeriscono i comunisti antidiluviani, è illusorio. Se aspettiamo dalla storia il dono della libertà ed altri doni, rischiamo di non ottenerli mai. La storia siamo noi!
Sulla via che io propongo non occorre attendere generazioni. Il problema è posto in questi termini: o questo movimento morale inizierà o non inizierà… Se inizierà trasformerà il nostro paese nel corso di mesi e non di anni. Sarà un movimento slavina; e sarà appunto non una evoluzione, ma una rivoluzione”.

La rivoluzione - slavina, come Solzhenicyn si augurava, non è avvenuta in Russia. La caduta del comunismo indubbiamente è stata preparata dalla coscienza nuova promossa e diffusa dal samizdat, ma la direzione della società, la società stessa, non si è adeguata ai criteri della nuova morale. La vecchia ideologia, ormai decrepita, è stata abbandonata, almeno in parte, ma la nuova nomenclatura, per lo più formata dalla vecchia, assecondata da un popolo stanco e ferito, era ed è troppo debole per opporsi al secolarismo invadente.
Il busto di Derdzhinskij, famigerato esecutore del terrore stalinista, eretto in questi giorni presso l’edificio del potere, non è di buon auspicio.

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