Russia: Rassegna stampa, 17 novembre 2005
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Sulla commissione mista di dialogo cattolico ortodosso, «Interfax», 15 novembre
Il metropolita Kirill ha ribadito durante una conferenza stampa l'interessamento della Chiesa ortodossa alla prosecuzione del dialogo con il Vaticano e ha proposto di intensificare il lavoro della commissione mista. «Riteniamo che il dialogo, di cui tanto ha parlato anche la parte cattolica, debba continuare, e che la commissione esistente sia lo strumento adeguato di tale dialogo – ha detto Kirill, aggiungendo – proponiamo ancora una volta un dialogo serio, la ripresa del lavoro della commissione mista che esaminava le situazioni conflittuali e che purtroppo, non per colpa nostra, adesso praticamente non opera».
La prima seduta della commissione si era svolta nel maggio 2004, in seguito alla visita del cardinal Kasper in febbraio.
Il metropolita Kirill ha detto inoltre che è di primaria importanza la collaborazione tra Chiesa ortodossa russa e Vaticano a livello internazionale per la tutela dei valori cristiani e ha ricordato positivamente il suo incontro con papa Benedetto XVI in aprile.
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Proposte di riforma della legislazione religiosa, «Vedomosti», 14 novembre
«Il Ministero della giustizia della Federazione Russa propone misure radicali per rafforzare il controllo sulle organizzazioni religiose», scrive il giornale «Vedomosti» (ripreso dalle principali agenzie, tra cui INTERFAX e NEWSru.com).
In particolare, nella relazione del ministero che il giornale ha avuto in mano, si propone di rendere più severa la normativa per i visti ai missionari e di semplificare la procedura per liquidare i centri religiosi. Il documento era stato preparato per la seduta allargata di ottobre del Consiglio di sicurezza; vi si constata che la Russia subisce «un'espansione religiosa straniera», negli ultimi anni il numero dei movimenti religiosi nel paese è salito da 20 a 69. Le misure proposte dovrebbe frenare questa situazione.
Più semplice sarebbe «ridurre e regolamentare la concessione di visti a operatori religiosi stranieri». Nella relazione si segnala l'esperienza della regione del Primor'e, dove negli ultimi due anni il problema è stato esaminato dalla sezione locale della Gosregistracija, sulla base di un accordo con l'UVD del Primor'e. Il problema della procedura per liquidare organizzazioni religiose è risolvibile solo a livello legislativo, in collegamento a rischi di «estremismo e terrorismo» presentati da determinati gruppi religiosi.
Sempre nella relazione ministeriale, si fa cenno alla volontà di rendere più complessa la registrazione delle organizzazioni religiose. Alla Duma sarebbero già in elaborazione emendamenti alla legge sulla libertà di coscienza, che prevedono tra l'altro la necessità di presentare perizie di esperti all'atto della richiesta di registrazione. Aleksandr Cuev, vicepresidente del Consiglio della Duma per le organizzazioni sociali non esclude che tali emendamenti vengano presentati al parlamento entro la fine dell'anno.
Una proposta radicale del Ministero, che secondo Cuev però è inattuabile, è quella di prevedere l'esistenza di una solo organizzazione centrale per ogni confessione in un certo territorio, come personalità giuridica. Questo perché, ad esempio i musulmani, hanno registrato nel paese oltre 40 Direzioni spirituali centrali, un numero evidentemente spropositato – secondo il Ministero – rispetto ai loro fedeli.
Nel progetto della Duma si propongono anche misure atte a regolare «l'attività praticamente incontrollata nel territorio della Federazione Russa di organizzazioni estere non governative», che attualmente sarebbero più di 500 e operano in maggioranza attraverso organizzazioni non profit russe oppure partecipando alla loro fondazione e lavoro, oppure anche finanziandole direttamente (anche qualora abbiano carattere estremistico).
Padre Chaplin si è mostrato reticente nel commentare il progetto, dal momento che non esistono documenti ufficiali, ha parlato di semplici probabili precisazioni che si vogliono introdurre, nello spirito della legge già esistente.
Nuovi esponenti religiosi inseriti nella Camera del Pubblico, «blagovest-info.ru», 16 novembre
Nella seconda tornata di elezioni di questo organismo (il secondo terzo dei suoi membri), sono stati eletti tra l'altro il vescovo Longin Korčagin di Saratov, il presidente dell'Istituto di religione e politica Aleksandr Ignatenko, il copresidente del Concilio popolare russo e capo dell'Unione degli scrittori Valerij Ganicev, il direttore generale dell'Istituto per i diritti umani Kamilžan Kalandarov.
Due terzi degli abitanti del pianeta si ritengono religiosi, «blagovest-info.ru», 16 novembre
In occasione della «Giornata della tolleranza», vengono riportati alcuni dati di Gallup International che attestano un forte permanere della religiosità a livello mondiale: il 66% della popolazione mondiale si ritiene religioso, e solo il 6% si dichiara ateo convinto. Il rimanente (25%) si considera areligioso. Il continente più religioso è l'Africa (91%), poi viene l'America Latina (82%), il Medio Oriente (79%), l'America settentrionale (73%).
In Europa occidentale la media è il 60%, con punte più elevate in Grecia (86%) e nettamente inferiori nell'area scandinava (in Norvegia, il 36%).
Anche l'Europa orientale registra il 60%, con punte più basse in Cechia (areligiosi il 51%, e atei convinti il 20%), più alte in Kosovo, Macedonia, Polonia e Romania (85%).
L'Asia presenta forti contrasti: nell'India e nelle Filippine la religiosità è altissima (87-90%), in Tailandia e Giappone gli areligiosi sono il (65-59%). A Hong Kong gli atei convinti sono il 54%.
In Russia, su un campione di 1600 intervistati è emerso il quadro seguente: il 57% si ritiene religioso, con punta massima nelle regioni meridionali (62%). Anche tra i giovani si rileva una percentuale abbastanza alta, il 58%, mentre i rispondenti compresi fra i 25 e i 34 anni sono i più scettici (religiosi, 49%). Gli atei convinti sono il 4%.
Aleskij ha incontrato una delegazione della Chiesa luterana in Russia, Ucraina, Asia centrale e Kazachstan, «blagovest-info.ru», 16 novembre
L'incontro si è svolto il 15 novembre; il Patriarca era affiancato da padre Chaplin e padre Vyzhanov. Il Patriarca ha ricordato l'esperienza di comune martirio e di aiuto reciproco condivisa dalle due Chiese in epoca sovietica, e ha auspicato che vengano esaminate le prospettive di collaborazione, in primo luogo per affermare i valori spirituali e morali del cristianesimo nella società contemporanea.