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Fatti, non solo parole

Fonte:
CulturaCattolica.it ©
Mobilitazione e-mail in collaborazione con Stranocristiano e Giona

In virtù del richiamo fattoci dal Papa, in occasione della 38ª giornata delle comunicazioni sociali, (vedi editoriale), ci sembra doveroso che ognuno di noi si prenda le proprie responsabilità, giudicando la realtà e agendo di conseguenza.

"Una riflessione coscienziosa sulla dimensione etica delle comunicazioni sociali deve sfociare in iniziative pratiche, volte a eliminare i rischi per il benessere della famiglia che i mezzi di comunicazione sociale presentano, e ad assicurare che questi potenti strumenti di comunicazione rimangano fonti autentiche di arricchimento. Una particolare responsabilità, a questo riguardo, spetta agli stessi operatori delle comunicazioni sociali, unitamente alle autorità pubbliche e ai genitori." [Giovanni Paolo II]

Il Papa, in un mondo dove le parole si sprecano, ma non sempre sono seguite dai fatti, ci ha testimoniato come il cristianesimo sia concretezza, le parole ribadiscono la verità ed i gesti la fanno vita.

Pertanto, ci sentiamo chiamati in causa, come operatori delle comunicazioni ma anche come genitori, insegnanti, educatori, non possiamo lasciare che la presenza dei cattolici nei programmi televisivi, sia latitante o marginale, la presenza dei cattolici nel mondo della comunicazione è fondamentale, non per essere in contrapposizione a qualcuno o a qualcosa, ma per proporre a tutti una visione della realtà che altrimenti non avrebbe voce.

Per questo abbiamo deciso di proporre un gesto concreto, chiedendo a gran voce a tutti di mobilitarsi per chiedere: Che fine ha fatto Excalibur?

Si vocifera che a decretare la soppressione del programma EXCALIBUR siano stati i bassi ascolti, ma noi siamo consapevoli che lo share non può essere il criterio con cui giudicare ciò che è buono, utile al confronto o non lo è.

Excalibur trasmessa su rai2, aveva portato, nel palinsesto televisivo, un modo nuovo di affrontare vari temi, non nella linea dello spettacolo o dell'emozione, ma delle ragioni e dei contenuti. Invitando al confronto, al dibattito, al movimento della ragione, non delle viscere o dell'emozione. Dunque, un servizio per tutti alla pari, almeno, di altri programmi che fanno lo stesso a partire da altre impostazioni. Il pluralismo non può essere uno slogan ma uno spazio di libertà vera con l'obiettivo di dare motivi e contenuti a chi vuole anche pensare.

Se passa il criterio che solo lo share ha diritto di cittadinanza, allora teniamoci partite, quiz idioti e Grande Fratello! Continuare a lamentarci non basta, bisogna agire.

Dobbiamo rompere questo silenzio. Dobbiamo far sapere all'opinione pubblica che c'è gente a cui questa trasmissione piace, nell'impostazione e nei contenuti. Vogliamo sapere dov'è finita Excalibur e perché.

Proponiamo a tutti di e-mobilitarsi, personalmente, perché la protesta sia più efficace.

Di seguito potete trovare e-mail di redazioni e/o giornalisti cui spedire mail di protesta.

Innanzitutto, è utile intervenire su forum di quotidiani:
ecco qua l'indirizzo di quello de 'Il Corriere della Sera':
http://www.corriere.it/corrforum/corriere/Grasso.html

e dell'analogo di 'Avvenire':
http://www.db.avvenire.it/pls/avvenire/ne_avv_forum.start_bacheca?id=114&id_doc=1

Di seguito potete trovare e-mail di redazioni e/o giornalisti cui spedire mail di protesta:

ufficiostampa@rai.it

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