Poveri cristi senza più Cristo
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Non si sa davvero se ridere o piangere. Veniamo da una settimana in cui le tivvù (tutte, indistintamente), i giornali, le riviste, le radio, non hanno fatto altro che parlare dei casi (o dei casini) di Lapo Elkann e della coppia Albano-Lecciso. Abbiamo dovuto subire una sorta di full-immersion in un mondo di povertà umana, di fallimenti, di tristezze…Perché di questo si tratta. Forse ci hanno perfino beffati con scandali programmati (magari per tirare su gli ascolti della languente “Isola dei famosi”).
Abbiamo sorbito nuovamente il chiacchiericcio, il bla bla mediatico, le colonne e colonne di giornali a parlare del nulla. Abbiamo assistito alla penosa contrapposizione (particolarmente forte nel caso di Lapo) tra colpevolisti e indulgenti. Abbiamo notato che perfino il tiggì uno ormai dedica tempo prezioso al gossip, il che significa mettere da parte problemi e tematiche importanti per scendere al livello di una Novella 2000.
E insomma, non ne possiamo veramente più di questo mondo-spazzatura che periodicamente ci caga addosso. Sì, è un mondo di spazzatura, un mondo di poveri disgraziati, di poveri cristi. Gente debole, gente triste, disorientata, persa. Vittime, nonostante i miliardi, i conti in banca, le mille opportunità a portata di mano. Se non fossimo divenuti una società di scettici che vivono di un ateismo pratico, riconosceremmo senza esitazioni che si tratta di poveri schiavi del demonio; al pari di Faust, servitori di un potere che li distrugge mentre gli dà l’illusione di renderli felici.
Il successo, la celebrità, il mito di arrivare ad ogni costo. Siamo figli dell’età moderna, quella che sostituì il Santo con il Divo, quella che propose e impose un ideale d’uomo in lotta contro tutto e contro tutti (anche contro Dio), pur di affermare se stesso. Bene, cosa rimane?
Da Maradona a Michael Jackson, da Kate Moss a Calissano, a Lapo… rimane lo squallore di una vita che non si realizza affatto e che anzi, tragicamente, si tramuta in un inferno. Queste vittime ci fanno veramente compassione, nel senso buono della parola.
Lo sdegno è invece tutto per questo schifo di società e per gli pseudo valori che propaga, per il sistematico lavaggio del cervello cui ci sottopone. La modella famosa che è su tutte le riviste e che diventa punto di riferimento delle ragazzine (ma che schifo di vita faccia quella donna, quali e quanti sacrifici innaturali per mantenersi in linea, a chi interessa realmente?); la rock star con milioni di fans e dischi venduti (e poi vai a scavare e trovi una larva d’uomo, complessato e confuso); il manager affermato, l’erede di una casta di grandi padroni (che pippa come un ossesso, fino quasi a lasciarci la pelle); il transessuale ospite di Costanzo, l’oggetto del desiderio, il protagonista dei reportage delle Iene (solo, triste, anche lui cocainomane)… E’ una galleria di poveri cristi.
Droga, sesso e rock ‘n roll: la sacra trimurti giovanile, la promessa di liberazione e di felicità. Il grande inganno. Li vedi, questi giovani, girare con il coniglietto di Playboy sulle magliette, sui cappellini, sui calzoni. In alternativa c’è la fogliolina di marijuana, con tanto di slogan che incita al consumo. Come mai tutti uguali? Chi glielo fa il lavaggio del cervello? Questi poveri ragazzi (che sognano il successo, anche solo un’apparizione dalla De Filippi, come l’unico traguardo che realmente conta nella vita) sono già potenzialmente dei poveri cristi anche loro.
Non c’è dunque da starsi a scandalizzare davanti a casi come quello di Lapo Elkann. I colpevolisti hanno magari anche loro qualche bello scheletro nell’armadio. Gli indulgenti sono invece degli imbecilli e basta. Non c’è da scandalizzarsi, ma da criticare in modo corrosivo la cultura al potere, questa filosofia del piacere, del sesso e del successo che ammazza e annulla l’uomo.
Cosa ci si può aspettare da dei poveri cristi che hanno perso Cristo? Cosa ci si può aspettare da chi mediamente viaggia con lo sguardo al livello dei propri genitali? Cosa rimproverare a chi ha perso la capacità e la forza di guardare oltre quello che vede e tocca?
Sono vittime, solo vittime. Lasciateli in pace!