...Non per nulla in principio era il Verbo
- Autore:
- Fonte:

Si risolve ben poco
con la mitraglia e col nerbo.
L’ipotesi che tutto sia un bisticcio,
uno scambio di sillabe è la più attendibile.
Non per nulla in principio era il Verbo.
(Eugenio Montale)
Anni di piombo: l’Italia è travolta da una guerra civile mai dichiarata.
I terroristi impazzano, la gente è smarrita, sfiduciata, impaurita, arrabbiata…
Un vecchio poeta osserva, medita e pensa: si risolve ben poco/con la mitraglia e col nerbo.
Il commento è quasi ovvio, secco e bianco come le ossa dei morti che vengono seppelliti, come quelle ossa di seppia che sulla riva domandarono allo stesso poeta, tanto tempo prima, che senso avesse l’inquietudine che abitava nel suo cuore.
Si risolve ben poco con le ideologie che teorizzano la vita o con le utopie che racchiudono la realtà dentro i confini sfuocati del sogno: il cuore dell’uomo attende ben altro, desidera un bene più grande.
Desiderio (dal lat. desiderare; de-sider = dalle stelle) significa tendere alle stelle, sentirne la mancanza, avere una nostalgia profonda per un infinito che non conosciamo ma di cui siamo costituiti, e di desideri, quel poeta, l’Eugenio come lo chiamano gli amici, ne ha tanti. Ma insieme c’è la paura che sia tutta illusione e così la vita pare spesso il cammino di chi non può che seguitare una muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
Il poeta riprende a passeggiare lungo la riva. Il cielo di dicembre è terso e la luce trapassa con facilità l’aria così che i raggi del sole fanno luccicare il mare con insolita intensità.
Davanti a tanta bellezza il cuore si ribella: la vita non può essere solo questo cammino che segue la traccia di un muro insormontabile: “sotto l’azzurro fitto/del cielo qualche uccello di mare se ne va;/né sosta mai: perché tutte le immagini portano scritto:/più in là”.
E’ solo una intuizione, una speranza che penetra nel cuore, un grido che nemmeno la più tenace ideologia riesce a scalzare e che emerge con forza nonostante la disillusione e la tristezza.
Il cuore dell’uomo è questa attesa, questa speranza di un qualcosa, più in là, che ci fa alzare ogni mattina e che ogni sera ci accompagna come una dolce compagna.
Il cuore dell’uomo è questo grido che qualcosa, oltre il muro, si manifesti, oltrepassi la barriera dei cocci di vetro e ci dica: “sono qui”.
Non per nulla in principio era il Verbo... e il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi.