83 eurodeputati mentono sapendo di mentire
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COMUNICATO STAMPA
Aborto: RU486 - Mauro, i deputati europei hanno il dovere di fornire informazioni corrette. La 194 in Italia non è attaccata da nessuno.
Bruxelles, 03/02/2006 – “I Deputati Europei hanno il dovere di fornire informazioni corrette e non menzogne dirette contro i cittadini”. Lo ha dichiarato oggi l’On. Mario Mauro, Vice Presidente del Parlamento Europeo, a seguito della lettera in cui 83 eurodeputati denunciano ingerenze ecclesiastiche in Italia sull’introduzione della ex-RU486. “La legge 194 in Italia non è stata attaccata da nessuno, tranne che da alcuni fra i firmatari di suddetta lettera, cioè dagli appartenenti alla Rosa nel Pugno, formazione politica che ha presentato recentemente in Parlamento una richiesta di modifica della legge stessa” continua Mauro, ricordando come i dati del recente rapporto Eurispes “mostrano un generale ripensamento da parte degli italiani: dal Rapporto infatti emerge che solo il 22% degli italiani ammette l’aborto su semplice decisione della donna, e solo il 26,7% lo accetta se ci sono gravi motivi sociali ed economici”.
In merito al ventilato pericolo di boicottaggio della Exelgyn, ditta che produce e distribuisce la pillola abortiva, Mauro afferma che “in Italia non vi è alcun divieto alla ex-RU486: la Exelgyn non ha infatti fino ad ora mai richiesto la registrazione nel nostro paese, né può temere i boicottaggi perché produce solo la ex-RU486”.
Mauro denuncia inoltre quella che ritiene essere la “gravissima indifferenza ai rischi per la salute della donna mostrata firmatari della lettera e da gran parte della stampa italiana, a fronte di una dichiarata mortalità dieci volte maggiore per aborto chimico rispetto a quella per aborto chirurgico, certificata dalla più importante rivista scientifica internazionale (New England Journal of Medicine), a fronte delle centinaia di eventi avversi segnalati dalla Food and Drug Administration e documentati anch’essi da pubblicazioni scientifiche, a fronte del ritiro dalla vendita in farmacia avvenuto in Cina per motivi di salute delle donne, a fronte delle morti, dei rischi e delle complicanze che stanno emergendo nella stampa internazionale”.