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Relazione del Convegno sulle A.D.R.

Autore:
Martello, Maria
Le A.D.R.: risposta al contenzioso scolastico - risorsa per il progetto formativo della scuola

Milano, 16 marzo 2006 dalle ore 9 alle 18 presso la Sala della Provincia Via Corridoni 3


Si è svolto con la partecipazione di ben 650 Dirigenti scolastici, delle scuole private e pubbliche, per la prima volta a livello nazionale, un convegno sulle A.D.R (Alternative Dispute Resolution) applicate al mondo della scuola.
E’ stato organizzato dall’Istitutodeva (www.istitutodeva.it) con il Patrocinio della Direzione Generale scolastica della Lombardia e della Provincia di Milano, in Collaborazione con l’A.N.DI.S. e l’Università Cà Foscari di Venezia.
Si è trattato di un convegno dei Dirigenti e per i Dirigenti aperto a tutte le componenti della scuola, trasversale così come lo è il conflitto: lo incontrano tutti, prima o poi ed è di tutti la responsabilità di gestirlo in modo costruttivo.
La prima parte della giornata è stata dedicata al tema della risoluzione alternativa del contenzioso. I lavori del pomeriggio, accogliendo la sfida sul rischio educativo, lanciata da Don Giussani, hanno analizzato i risvolti della nuova linea culturale, chiamata Mediazione per la gestione del conflitto, sul progetto formativo per gli allievi.

Sono intervenuti esperti della materia, magistrati, docenti universitari, autorità del mondo della scuola.
La Mediazione per la risoluzione pacifica dei conflitti costituisce una particolare forma di A.D.R
(Alternative Dispute Resolution).
Da alcuni anni il mondo accademico e la stessa magistratura la ritengono meglio rispondente alle sempre più complesse e diversificate istanze sociali dei cittadini i quali in molti casi non trovano più reale soddisfazione in una sentenza che stabilisce vincitori e vinti, ma necessitano di ricostruire una relazione interpersonale, come è di fatto possibile con i metodi alternativi.

La formazione del dirigente, ma anche del docente, ora può arricchirsi di strumenti efficaci ed ormai indispensabili per la sua funzione. Può ispirarsi ai principi di questa nuova linea culturale, che facendo appello all’intelligenza emotiva rende possibile la sfida di una vita di relazione con l’altro in cui l’io e il tu attuano un felice scambio basato sulla diversità.

Nella scuola la capacità di instaurare relazioni costruttive con e tra il personale docente e non docente, con gli studenti e le loro famiglie, con gli enti locali, è fondamentale per il successo formativo dei giovani e può, e deve, essere oggetto di apprendimento. Tale capacità rende il dirigente promotore di un clima di lavoro sereno e produttivo, in quanto capace di gestire i conflitti che inevitabilmente insorgono all’interno di un ambiente di lavoro, mentre offre ai docenti la possibilità di progettare più efficaci percorsi di formazione per l’allievo.

Non può esserci successo formativo
degli allievi, qualunque sia il loro corso di studi, senza una buona qualità delle relazioni interpersonali. E’ all’ordine del giorno, invece, raccogliere espressioni di profonda insoddisfazione al riguardo che giungono da tutte le componenti: dagli studenti stessi, dai docenti, dai dirigenti, dalle famiglie. Purtroppo non di rado questo malessere giunge a manifestarsi con azioni che denunciano il disagio e comunque producono forme anche gravi di burn out, bullismo, dispersione e ogni sorta di altri fenomeni di malessere sociale.
Tutto ciò ha assunto toni ormai allarmanti. Si deve ancora constatare che siamo del tutto sprovveduti nel trattare in modo costruttivo i momenti critici della relazione, quelli in cui scatta il conflitto. Esso dovrebbe essere considerato quale momento fisiologico della relazione e, come tale, divenire occasione di crescita per tutti.
E’ possibile se si conosce e si applica la Mediazione, nuova ed efficace metodologia di intervento.
In mancanza di strumenti idonei a gestirlo diventa, al contrario, distruttivo.

Sulla base di questi presupposti e con la certezza che questi ambiti richiedano attenzione improcrastinabile si è affermato che: “a relazionarsi si impara”. L’educazione alla relazione permette di gestire pacificamente un conflitto, invece di soffermarsi a individuare le responsabilità, magari ritrovandole “consolatoriamente” negli altri.
Occorre iniziare subito, a partire da chi ha più sensibilità e senso della sua responsabilità.

Un gruppo di dirigenti scolastici della Lombardia,
aderendo al corso finanziato dal Ministero dell’Istruzione, ha sperimentato pertanto un percorso di formazione intitolato: L’intelligenza emotiva:dalla Mediazione del conflitto alla relazione costruttiva, ideato e condotto da Maria Martello, docente di Psicologia delle Relazioni Interpersonali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e Giudice Onorario presso la Corte d’Appello di Milano, autrice tra l’altro di Oltre il conflitto Dalla mediazione alla relazione costruttiva, Mc Graw.Hill, 2003 e Intelligenza emotiva e Mediazione. Una proposta di formazione, Giuffrè, 2004, Mediazione e Caunselling umanistico, Giuffrè 2006.
Gli esiti
di questa esperienza, che è risultata particolarmente coinvolgente e che ha aperto sia grandi prospettive sia spazi di intervento davvero confortanti, sono stati presentati nel corso della giornata.

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