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Opinioni di un napoletano

Fonte:
CulturaCattolica.it
Sul blog di skizzidimare, un napoletano amareggiato sostiene che "fanno bene a mandare l'esercito"...

“Non certo perché ci siano possibilità di risolvere o comunque ammortizzare il problema. Perché non è così. Soprattutto se consideriamo che le stesse persone che vogliono questo drastico provvedimento sono le stesse che hanno tirato fuori ventimila delinquenti dalle carceri. Per la serie: scaviamo le buche e poi ricopriamole.
Sono orgoglioso di essere un napoletano sano. Uno che non ruba, che non gira col coltello in tasca, che se assiste a uno scippo sente di intervenire a favore della vittima e non del malvivente.
E al tempo stesso sono orgoglioso dell’amore che nutro per la mia città. Per le sue strade, per il suo mare, per gli angoli da promenade, per quella capacità di fondersi con l’animo della gente e di formare un tutt’uno. Follia, calore, passione, genuinità.
Mi sento spettatore della lenta morte della mia città. E sento sempre più dentro me il desiderio di estraniarmi anche fisicamente da questo contesto che non mi appartiene. Voglio andare via da qui. Non per paura, non per codardia. Per orgoglio. Per poter costruirmi un futuro personale e professionale. Per far nascere e crescere i miei figli in un ambiente migliore di questo.
Che vogliano mandare l’esercito poi, mi fa piacere perché meritiamo questa umiliazione. Non siamo stati capaci di opporci a questo sfacelo.
Ma per lo stesso motivo mi sento profondamente ferito. Perché questa non è la vittoria della Napoli che delinque. E’ la sconfitta della parte buona di Napoli che soccombe”.

Il mio amico Costantino, napoletano che ama il freddo di Milano e il sole di Napoli, sostiene che tra i problemi di Napoli c’è quello che molti boss sono stati arrestati e nel “vuoto di potere” si sono scatenati i piccoli delinquenti.

Mi chiedo, ma se da una ferita nascesse un nuovo modo di essere napoletani?
Se si cominciasse a dare spazio ai buoni maestri, a incentivare quelle realtà che sul territorio lottano tra mille problemi per salvare il buono che c’è, per far vedere con fatti e non con le parole, che c’è una Napoli che può risorgere?

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