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Anche nell’impresa, l’innovazione è frutto dell’educazione

Fonte:
CulturaCattolica.it

Che le piccole imprese non possano innovare è solo uno slogan. La realtà, che le statistiche non catturano, è un’altra: le piccole imprese innovano. Innovano i prodotti, i processi, il design, l’organizzazione, il marketing. Spesso collaborano tra loro per innovare. E cercano di collaborare anche con i centri di ricerca pubblici, che sono la risorsa dei piccoli. Su questi temi verterà

Eppur si muove

Autore Raffaello Vignali, quinto volume di “Punto di fuga”, collana della Fondazione per la Sussidiarietà, edita da Guerini e Associati.

L’innovazione, sostiene l’autore nel volume, non dipende dalla dimensione di impresa e non è una sovrastruttura. Dipende dal fattore centrale dell’impresa, il capitale umano che, prima che dell’istruzione, è frutto dell’educazione: rischio, creatività, fiducia, gusto del bello e dell’utile, capacità di apprendimento - le dimensioni che la letteratura internazionale pone a fondamento dell’innovazione - gli uomini non le imparano a scuola.

La strada per la competitività nell’economia parte dalla capacità di valorizzare queste dimensioni e di creare un circolo virtuoso tra imprese, sistema della ricerca, sistema finanziario e politiche di sostegno. Dalla capacità di con-correre per competere.

Raffaello Vignali dal 2003 è Presidente della Compagnia delle Opere, associazione di piccole e medie imprese e realtà non profit, diffusa in Italia e nel mondo. è stato Direttore Generale dell’IReR (Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia), occupandosi, in particolare dei temi della Ricerca scientifica e tecnologica e dell’innovazione. Attualmente è professore a contratto di Management della ricerca pubblica e dell’alta formazione presso il Politecnico di Milano.

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