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“Ofelé, fà il tò mesté”

Fonte:
CulturaCattolica.it
A proposito di alcuni testi che si presentano come scientifici, ecco il parere di Giorgio Israel, che condividiamo totalmente: Coloro che hanno accettato, per ragioni mediatiche o politiche, Odifreddi come profeta ed esponente della cultura scientifica di questo paese dovrebbero riflettere. Se fossimo davvero - come pretende qualche imbecille - dei “nemici della scienza”, tiferemmo senz’altro “forza Odifreddi”.

"Ofelé fà il tò mesté", "Panettiere, fai il tuo mestiere", antico proverbio milanese che ben si attaglia a chi, uscendo dal seminato, si avventura in spericolati equilibrismi rimediando figure barbine. E' il caso del "matematico impertinente ma poco coraggioso" (così lo definisce Giorgio Israel in una spietata controanalisi su "Il Foglio" del 13 marzo 2007, che potete prelevare in allegato), Piergiorgio Odifreddi, la cui missione primaria (come dimostra il recente libro "Perché non possiamo essere cristiani - e meno che mai cattolici") sembra essere l'attacco a testa bassa contro il Cristianesimo.
Rifacendo il verso a Benedetto Croce e al suo "Perché non possiamo non dirci cristiani", Odifreddi disegna una storia dell'Ebraismo e del Cristianesimo come sequenza di errori e di orrori.
«Le finalità del libro sono chiare. In primo luogo, mostrare che l'ebraismo è, in soldoni, il tentativo di stabilire su basi teologiche il diritto a una terra: un disegno perverso che ha condotto alla costituzione di Israele, dal nostro definito in un'intervista uno "stato fascista".
E poi dimostrare che quel tal Gesù era mezzo mago, mezzo imbonitore di ridicole storielle, sulle quali è stato costruito un edificio teologico inconsistente e assurdo e un sistema di potere che ha prodotto soltanto delitti e misfatti. Del resto, è noto da un pezzo che questa è la missione del professor Odifreddi. Ma ora siamo all'ossessione.» (G. Israel).
Come ben mostra l'articolo del prof. Israel, il nostro matematico prestato alla battaglia antiteistica riesce ad accumulare una sfilza di luoghi comuni e di acidi insulti (Cristiano=cretino), tale da contraddire gravemente il proprio proposito di portare finalmente la luce nelle tenebre dell'ignoranza (cristiana).
«Non serve neanche grattare in superficie per constatare di quale accozzaglia malamente rabberciata di informazioni di terza mano, probabilmente raccolte sul web, su enciclopedie e dizionari, sia composta la via crucis. E' una sequenza di scoperte dell'ombrello (Elohim che è un plurale), di ridicole definizioni in pillola di temi su cui sono stati scritti libri (come il golem), o di elenchi di traduzioni di locuzioni bibliche, la cui diversità viene esibita come prova di non si sa bene quale confusione mentale anziché dell'incapacità del nostro ebraista di dirci qual è quella giusta.
E francamente non vale la pena di continuare.» (G. Israel).
Ma la cosa più grave è che Odifreddi trova vaste platee disponibili all'applauso, e gente acritica che - in nome di una scienza qui invocata a sproposito - accusa di oscurantismo e di bigottismo i veri difensori della Ragione. Ed è questo il lato più triste della faccenda, che fa invocare, come diceva Fabio Cavallari su questo stesso sito, l'urgenza di una battaglia culturale instancabile contro la menzogna. 

File allegato
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