Condividi:

Condannati due Papi per oscurantismo

Autore:
Salina, Giorgio
Fonte:
CulturaCattolica.it
Le Monde ospita, nella rubrica “punto di vista”, un farneticante articolo di Paolo Flores d’Arcais

In occasione del secondo anniversario della scomparsa di Giovanni Paolo II, così si è espresso, con grande affetto Benedetto XVI: «Due anni or sono, poco più tardi di quest’ora, partiva da questo mondo verso la casa del Padre l’amato Papa Giovanni Paolo II… Vogliamo anzitutto rinnovare a Dio il nostro rendimento di grazie per avercelo dato durante ben 27 anni quale padre e guida sicura nella fede».

Ma uno che è molto più realista e franco del Santo Padre su di un giornale francese, quindi “laico”, guarda caso di sinistra, pubblicava questo articolo: «La croisade obscurantiste du pape, par Paolo Flores d’Arcais» (LE MONDE - 03.04.07). La crociata oscurantista del papa (notare il minuscolo) secondo Paolo Flores d’Arcais, philosophe et directeur de la révue “MicroMega”; filosofo e direttore della rivista “MicroMega”!

Val la pena riportare l’inizio di questo articolo:
«La modernità che noi conosciamo, la modernità occidentale, così come la democrazia, si fonda sulla nozione dell’autonomia dell’Uomo. Autos nomos, l’uomo che è legge (nomos) a se stesso (autos). L’uomo è dunque sovrano e stabilisce la sua propria legge, anziché riceverla dall’alto o da un altro, cioè a dire da un Dio trascendente. L’uomo è libero perché non è più obbligato ad obbedire a delle regole che gli sono imposte dall’esterno (eteros nomos, hétéronomie), da poteri terrestri papi o re (papes ou rois) che pretendono incarnare la volontà divina. Quindi la base della modernità è l’autonomia, come il suo esito è la sovranità dell’autogoverno. Il lungo papato di Karol Wojtyla ha rappresentato un diniego e una critica ininterrotta a questa modernità – una modernità incompiuta perché le democrazie autentiche, sono lontane dal garantire la sovranità ai loro cittadini.
Il papa polacco ha accusato il secolo dei lumi di essere il laboratorio che ha generato – insieme alla rivendicazione dell’autonomia dell’uomo – il nichilismo morale e conseguentemente i totalitarismi del XX secolo e relativi stermini di massa. Voltaire all’origine dei campi di concentramento e dei gulag, insomma! Tanto Giovanni Paolo II che il suo successore si sono quindi appropriati della celebre frase di Dostoïevski: “Se Dio non esiste tutto è permesso”. Joseph Ratzinger, che del resto è stato il principale ideologo di Giovanni Paolo II, non fa altro che radicalizzare l’anatema lanciato da questi contro la modernità, inquadrandolo in una vera strategia culturale e politica. Questa crociata oscurantista ha oggi nuove possibilità di riuscita, grazie soprattutto al clima di “fondamentalismo cristiano” che accompagna la presidenza di George W. Bush, negli Stati Uniti.» Fine della citazione (mia traduzione dal testo francese).

Dopo farneticanti riferimenti all’aborto, all’eutanasia, alla contraccezione e al divorzio, il nostro “filosofo” afferma che tutti questi eccessi furono perdonati dai laici a Giovanni Paolo II grazie al suo pacifismo, ma questi temi, con Benedetto XVI, tornano ad essere strumenti per una campagna oscurantista di conquista del potere che dall’Italia passerà alla Spagna e forse alla Germania, mentre per ora la Francia è al riparo, ancorata com’è alla sua visione laicista dello Stato. Riporto qui l’ultima frase: «In questo tempo, l’attacco contro la scienza darwiniana si estende dalla Casa Bianca alla Cattedrale di Vienna.»

La coincidenza, non credo casuale, con il secondo anniversario della partenza dell’amato Papa Giovanni Paolo II per la casa del Padre, è semplicemente oltraggiosa.

Man mano che leggevo l’articolo, tanto è assurdo, speravo che la soluzione fosse: questa è la posizione della mentalità dominante, ma noi…! No, no, niente ma. Questa è la proprio la posizione di Paolo Flores d’Arcais!

Mi è tornato alla mente il colloquio di un Eurodeputato della scorsa legislatura, con il Nunzio Apostolico S. Ecc. Mons. Sainz Muñoz; quel deputato non italiano, chiese se poteva suggerirgli come rispondere ad alcune delle obiezioni e luoghi comuni contro la Chiesa. Il Nunzio dopo un momento di riflessione disse che non era possibile, sarebbe occorso troppo tempo! Allora mi limito a due brevi considerazioni:

Fortunati i Flores d’Arcais che, grazie ai lumi, hanno potuto autonomamente scegliere se, quando e dove nascere, e stanno valutando se, quando e come lasciare questo mondo.

Paolo Flores d’Arcais è uno dei vati dell’area del così detto cattolicesimo democratico: o quest’area lo sconfessa, dopo queste aberrazioni, oppure hanno proprio ragione quelli che li definiscono catto–comunisti; anzi togliamo anche il “catto”; ove comunisti sta per: astiosamente anticlericali, accanitamente anti-americani a proposito e a sproposito, preconcetti laicisti intolleranti.

Vai a "Ultime news"