L’Unità legge l’enciclica: Spe salvi (nella speranza salvati)
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Seconda enciclica di Benedetto XVI: ''Non è la scienza che redime l'uomo''.
''Marxismo e Illuminismo sono speranze terrene fallite'', scrive il Santo Padre in 'Spe Salvi' e dell’ateismo dice: ''E' una protesta contro Dio e le ingiustizie del mondo''
Sul sito de L’Unità sono convinti che la fatica del Papa sia una “riflessione personalissima del papa-teologo” fatta per andare “contro”.
Infatti titolano: - Contro marxismo e scienza l'enciclica di papa Ratzinger "Spe salvi"
Ma leggiamolo questo articolo de L’Unità, perché oltre a lamentarsi che il Papa ce l’ha con “loro”, marxisti e scienziati, non possono far altro che citare l’enciclica riassumendone i paragrafi, senza spiegarci perché le cose non stanno così come il Papa dice.
Il Papa richiama tutti ad una riflessione, sulle ideologie e sulle distorsioni del cristianesimo del nostro tempo, fingere che questo richiamo non sia "per noi" è come ammettere che che l'ideologia è più forte della Verità.
Nuova enciclica di Ratzinger. E stavolta, come fosse una novità, se la prende con il marxismo e la scienza. «Il cielo non è vuoto», rivela Benedetto XVI nella “Spe salvi” (nella speranza salvati), seconda enciclica del suo pontificato, «ma non ne sappiano i particolari». Ma le perle sono molte. Innanzitutto l’autocritica: il cristianesimo moderno, che si è rivelato inadeguato, di fronte ai progressi e alle promesse della scienza e alle ideologie materialistiche. Poi, l’attacco al protestantesimo: Gesù non ha portato «un messaggio sociale-rivoluzionario», perciò è sbagliata l'esegesi protestante che nega la dimensione escatologica nell'azione del Gesù storico. Infine, c’è il Purgatorio e ci sarà il giudizio di Dio, che non sarà un colpo di spugna.
Settantasei pagine nella versione italiana, firmata e pubblicata il 30 novembre, nella festa di sant'Andrea, l'enciclica è frutto della riflessione personalissima del papa-teologo; è intrisa di sant'Agostino, si fonda sulle più importanti lettere paoline (dai Romani agli Ebrei), si muove nella filosofia da Bacone alla scuola di Francoforte cercando i motivi della crisi della ragione a partire dalla fiducia nel progresso, e denunciando i limiti del marxismo; si confronta con la teologia protestante e chiede al cristianesimo moderno di fare autocritica perché troppo concentrato sulla salvezza individuale e inadeguato nello spiegare il senso della speranza cristiana.
Ecco le tesi di Ratzinger:
I delitti dell'ateismo e del marxismo
L'ateismo dell'era moderna ha provocato «le più grandi crudeltà e violazioni della giustizia»; il marxismo, in particolare, ha lasciato dietro di sé «una distruzione desolante». Il Pontefice contesta tutte quelle ideologie che pretendono di portare giustizia tra gli uomini senza Dio. «Un mondo che si fa giustizia da solo è un mondo senza speranza».
La speranza contro strapotere ideologie e politica
Il Papa rilancia la speranza contro il vuoto di senso del mondo contemporaneo e contro lo strapotere dell'ideologia e della politica. È «la speranza», «questa nuova libertà», che permette a tanti cristiani di opporsi «allo strapotere dell'ideologia e di suoi organi politici». E la speranza si oppone a ideologie e poteri sia nel martirio che nelle «grandi rinunce» alla san Francesco.
La scienza senza etica può perdere l'umanità
Scienza e progresso possono perdere l'umanità e, come ha osservato Theodor Adorno, col progresso si arriva «dalla fionda alla megabomba» aprendo «possibilità abissali di male». Il progresso senza etica è «una minaccia per l'uomo e per il mondo».
Ci sarà il Giudizio Universale e non sarà colpo di spugna
Esiste il Giudizio Finale di Dio, non sarà quello dell'iconografia «minacciosa e lugubre» dei secoli scorsi, ma nemmeno un colpo di spugna «che cancella tutto»; esso chiamerà «in causa le responsabilità» di ciascun uomo. Papa Ratzinger riafferma l'esistenza del Purgatorio e dell'Inferno e lega il motivo della speranza cristiana proprio alla giustizia divina.
Cielo non è vuoto, perché nessuno pensa più a vita eterna?
«Forse oggi molte persone rifiutano la fede semplicemente perché la vita eterna non sembra loro una cosa desiderabile. Non vogliono affatto la vita eterna, ma quella presente, e la fede nella vita eterna sembra, per questo scopo, piuttosto un ostacolo». Nessuno vuole la morte, ma allora «che cosa vogliamo veramente?».