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200 frustate per la ragazza di Qatif

Fonte:
CulturaCattolica.it
Aggredita e stuprata da sette uomini mentre era in auto con il fidanzato è condannata a sei mesi di carcere e 200 frustate, la colpa? Essere salita in auto con un uomo che non era né il padre, né il marito.

Le donne di tutto il mondo, le femministe che non vogliono gli uomini ai loro cortei si ribellino, facciamo qualcosa, “l’uomo cattivo” per antonomasia, il presidente Bush, in una conferenza stampa ha dichiarato: "Il mio primo pensiero è stato questo: se succedesse a mia figlia? Come reagirei? Ho provato irritazione contro chi ha commesso il crimine e contro lo stato che non sostiene la vittima".

Nessuno è solo cattivo e nessuno è solo buono.
Quindi anche le femministe che vogliono l’aborto, che cacciano le ministre dal palco per favore si mobilitino, pensino se capitasse a loro, o alla loro figlia.

“La vittima, conosciuta soltanto come "la ragazza di Qatif" dal nome della sua città nell'Arabia Saudita orientale, è stata in un primo momento condannata, nel novembre 2006, a diversi mesi di carcere e a 90 frustate per essere stata da sola in un'auto con un uomo che non era suo marito o suo parente. I due sono stati aggrediti da sette uomini che hanno stuprato entrambi. La ragazza ha presentato appello e la condanna le è stata raddoppiata: sei mesi di carcere e 200 frustate.

Ieri, Amnesty International ha rivelato che un avvocato saudita, Abdul Rahman al-Lahem, che aveva criticato la sentenza e a cui era stato vietato di rappresentare la vittima, si è visto ritirare la licenza di legale e deve ora rispondere dell'accusa di aver "insultato il Supremo Consiglio Giudiziario e di aver disobbedito alle regole e ai regolamenti" del sistema giudiziario. Rischia la radiazione.”

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