Morti sul lavoro: a tutti è chiesto un cambiamento
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COMUNICATO STAMPA
Morti sul lavoro: a tutti è chiesto un cambiamento
In questi primi giorni di dicembre siamo scossi dalle notizie di diverse morti sul lavoro: Antonio Schiavone 36 anni, Roberto Scola 32 anni, Bruno Santino 26 anni, Angelo Laurino 43 anni in
un’acciaieria di Torino, Giuseppe Mastrullo 48 anni in un cantiere edile a Bisaccia in provincia di Avellino, Paolo Scaccia 58 anni alla FIAT di Cassino.
Siamo partecipi del dolore di tutti i familiari e amici delle vittime e ribadiamo con forza quanto già espresso da tempo circa la necessità di una gestione della sicurezza e delle emergenze che sia seria ed effettiva.
Non è il caso di dare la caccia alle “streghe”, non servono altre leggi, ne abbiamo già tante alcune delle quali purtroppo impegnano nei luoghi di lavoro alla produzione di “carta” ed esigono molta burocrazia.
Le linee guida delle direttive europee hanno un buon fondamento, si pongono dei buoni obiettivi da raggiungere con l’ausilio di un buon assetto organizzativo.
Quello che conta è una attuazione sostanziale di interventi tesi alla prevenzione e al mantenimento di buoni standard di sicurezza in ogni ambiente di lavoro.
A noi stanno a cuore il lavoro e la prevenzione perché stanno a cuore tutte le persone, la persona, la sua vita e la sua integrità. Senza di questo valore non varrebbe neanche la pena di impegnarsi in iniziative culturali e sociali.
Di fronte a questi drammatici fatti siamo tutti invitati ad una responsabilità nel lavoro: dal datore di lavoro al singolo lavoratore, dagli specialisti alle organizzazioni sociali.
Nessuno può delegare le questioni della salute e della sicurezza ai sistemi, ai regolamenti e alle leggi. E’ la responsabilità del lavoro e della prevenzione vissuti con qualità e serietà.
All’autorità giudiziaria spetta l’accertamento delle responsabilità civili e penali; a tutti noi – nessuno escluso – spetta il lasciarsi mettere in discussione nel proprio modo di lavorare.
Con quale significato e con quale passione viviamo il lavoro? Lavoriamo bene, con attenzione e in sicurezza?
Occorre esigere i necessari investimenti per le valutazioni dei rischi, le misure preventive e protettive, le necessarie verifiche e manutenzioni degli impianti e macchinari.
Occorre una costante e non grossolana attività di informazione e formazione che permette un reale coinvolgimento e partecipazione del numero più alto di lavoratori possibile.
Una cultura del lavoro insieme ad una cultura della prevenzione.
Milano, 9 dicembre 2007
Associazione culturale per il Lavoro e la Prevenzione