Che «Avvenire» dia sempre più voce a chi segue il Papa e la Chiesa
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San Marino, 12 febbraio 2009
Egregio Direttore,
ho visto il bell’inserto su Avvenire del 12 febbraio a proposito della vicenda di Eluana, e ho letto l’articolo “in battaglia contro i luoghi comuni”. A questo proposito mi permetto di fare alcune osservazioni.
È vero, ci sono in rete una infinità di messaggi e poi ci sono alcuni siti e strumenti che sembrano come le forche caudine da cui tutti devono passare. Sembra proprio che tutto debba essere in qualche modo omologato: se non sei su Facebook, se non chatti, se… se… non ci sei.
Dentro il continuo rumore di fondo diventa allora impossibile per un “navigante” avere punti di riferimento? Luoghi di giudizio e non solo di opinioni?
Può darsi, ma io ho sempre creduto che si possa dare ad uno strumento così “strano” (e affascinante) come Internet un volto umano. Già Giovanni Paolo II diceva: «Internet permette a miliardi di immagini di apparire su milioni di schermi in tutto il mondo. Da questa galassia di immagini e suoni, emergerà il volto di Cristo? Si udirà la sua voce? Perché solo quando si vedrà il Suo Volto e si udirà la Sua voce, il mondo conoscerà la "buona notizia" della nostra redenzione. Questo è il fine dell’evangelizzazione e questo farà di Internet uno spazio umano autentico, perché se non c’è spazio per Cristo, non c’è spazio per l’uomo» (Vaticano, 24 gennaio 2002, Festa di san Francesco di Sales)
È per questo che ho accettato la sfida di essere (già dal 1995) presente in rete, e lo strumento che seguo tenta una sua presenza in rete chiara e utile. Non sto a dire qui quelli che sono i punti di forza, chiunque potrà, cliccando su www.culturacattolica.it rendersene conto. Certo, su alcune tematiche siamo stati puntualmente presenti, e la vicenda di Eluana ci ha visto protagonisti secondo il motto del nostro sito: “Mille argomenti un solo giudizio”.
Ritengo che nel nostro mondo della comunicazione ognuno possa, con le proprie capacità, rilanciare questi strumenti più veri presso il proprio pubblico; allora chi naviga in Internet non avrà solo il frastuono delle mille opinioni che diventano, quelle sì, un solo giudizio contro la Chiesa.
L’esperienza di tanti anni nella rete mi ha mostrato che in questa sinergia si trova un bene per tutti, non è mai concorrenza ma sempre collaborazione e arricchimento. Come sarebbe bello se il giornale che lei dirige, come spesso ha fatto, e questo è proprio un suo pregio straordinario, diventasse sempre di più lo strumento che fa conoscere e valorizza tutto ciò che esiste, realizzando così anche tra noi il principio di sussidiarietà.
Grazie della cortese attenzione
Don Gabriele Mangiarotti Responsabile del sito CulturaCattolica.it