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Naufragi

Fonte:
CulturaCattolica.it

“Dovremo però andare a finire su qualche isola”, scrivono gli Atti degli Apostoli raccontando l’arrivo di San Paolo a Malta. Fu un naufragio imprevisto, in cui tutti si salvarono miracolosamente, che determinò la storia dell’isola e non solo. Quasi fortezza naturale posta a difendere l’Europa cristiana dagli attacchi islamici, ancora oggi Malta rappresenta un’eccezione: la sua legislazione non prevede divorzio e aborto, la sacralità della vita umana è difesa dal concepimento sino alla morte. Crocevia di popoli e culture, è un segno, ha detto Benedetto XVI, che “il vostro popolo ha tratto grande profitto dallo scambio di doni ed ospitalità con i viaggiatori venuti dal mare. Ed è significativo che abbiate saputo esercitare il discernimento nell’individuare il meglio che essi avevano da offrire.” Il tesoro portato da San Paolo è stato conservato fedelmente e ha portato frutto. È su questo punto che verte l’invito del Papa. Non tutto quello che “il mondo oggi propone è degno di essere accolto”. Soprattutto la pretesa di poter fare senza Dio e la Chiesa. L’episodio della pesca miracolosa aiuta il Papa a chiarire il concetto. Gli Apostoli avevano messo in opera tutte le loro abilità di pescatori, ma le reti erano riemerse vuote. Con l’indicazione di Gesù, invece, la pesca sarà abbondante, come a dire che da soli disperdiamo spesso le nostre forze, fino a non portare alcun frutto. È soprattutto con i giovani che il Papa ha svolto il rapporto con la cultura dominante in termini di paternità e tenerezza. Li ha invitati a non avere paura, a non lasciarsi influenzare da idee e valori in contrasto con il cristianesimo, nonostante il grande “potere persuasivo, rinforzato dai media e dalla pressione sociale dei gruppi ostili alla fede cristiana”. Fidarsi di Cristo vale di più, ha proseguito il Papa, dà stabilità alla vita, apre all’accoglienza. Bello il paragone tra i nostri tempi e quelli di San Paolo, in cui i “valori evangelici stanno diventando una contro-cultura”. Un altro habitus di vita, un’altra libertà e una vera ragione, aperta all’infinito. Su questi valori Malta può continuare a aiutare l’Europa nell’accoglienza dei profughi che giungono dall’Africa e chiedono uno spazio di vita dignitosa. Ma è ancora sul tema del naufragio come evento inatteso e non cercato, che può essere interessante riportare la nostra attenzione. “I naufragi della vita possono fare il progetto di Dio per noi e possono essere utili per nuovi inizi nella nostra vita”. Il Papa sembra alludere alla bufera che ha travolto la barca di Pietro a causa dello scandalo della pedofilia. Scandalo montato e strumentale, ma al Papa interessa che possa essere un nuovo inizio. Che la santità della Chiesa, capace di riconoscere il proprio peccato e anche di portare il peccato commesso da altri, possa risplendere. Che si possa riconoscere con maggior evidenza e commozione l’amore di Dio per l’uomo. Come è successo alle vittime di abusi sessuali che a Malta hanno privatamente incontrato il Papa. Ascoltare la testimonianza di uno di loro commosso dal coraggio e dall’amore del Papa, è la più grande testimonianza al mondo che Cristo è presente nella Chiesa, in primis nella figura di Pietro, dolce Cristo in terra, come diceva Santa Caterina.

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