Perché vado a Roma?
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"Perché gli uomini dovrebbero amare la Chiesa? Perché dovrebbero amare le sue leggi?
Essa ricorda loro la Vita e la Morte, e tutto ciò che vorrebbero scordare.
È gentile dove sarebbero duri, e dura dove essi vorrebbero essere teneri.
Ricorda loro il Male e il Peccato, e altri fatti spiacevoli.
Essi cercano sempre d’evadere
Dal buio esterno e interiore
Sognando sistemi talmente perfetti che più nessuno avrebbe bisogno di essere buono."
Cori da "La Rocca" T.S. Eliot
Andiamo a Roma, tutti, i nonni - cioè mia moglie ed io - i figli ed i nipoti, tutti e 6 i piccolini, dai 5 mesi ai 5 anni. Cerchiamo di vivere questo gesto anche con altri amici. Per i piccoli sarà un viaggio memorabile, tutto per la prima volta, Frecciarossa, S.Pietro, il Papa, la grande famiglia dei fratelli in piazza. Per gli adulti la festa dell'amicizia vera che supera la colpa di alcuni e le ferite da loro inferte ai fratelli. Speriamo per i primi che l'oscurità in cui sono piombati non li faccia vicini a Giuda che disperò anche della possibilità del perdono del suo Crocifisso. Preghiamo che gli altri vedano domenica e poi nel tempo quotidiano che la Chiesa è Santa a nostro dispetto ed è madre accogliente e viva nella amicizia degli uomini consapevoli di essere fatti salvi da un Dono, non dalla propria capacità di farcela. Il Papa saprà ascoltare, vedere e sentire nel cuore, vecchio e forte, l'abbraccio gioioso e solido di chi lo ama e poggia in lui la speranza di questo povero mondo in attesa. Buon viaggio fratelli in Cristo,
Andrea Giussani
Cari amici, che bello spettacolo la nostra mobilitazione (e il sacrificio di chi non potrà proprio esserci). Ieri sera don Carron ha ridetto perché è la cosa più importante che tutti andiamo a Roma. Il Papa non ha bisogno del nostro sostegno, ha già lo Spirito Santo. Siamo noi che invece abbiamo bisogno del Papa per non cadere in confusione, c¹è in gioco la verità della nostra fede. Quindi andare lì ha lo scopo di domandare a Gesù questo, di non farci perdere l¹ aggancio reale con quella roccia che è il successore di Pietro, indispensabile per me, noi tutti, oggi, per non perderci. Di fronte alle ragioni (non ridotte, come facciamo spesso tutti nel giudicare), e come se tutto diventasse più facile, anche seguire. Porteremo con noi tutti gli amici, anche di SOL, realmente impossibilitati ad esserci. Wilma Bargi
Attaccando la Chiesa nella sua guida viene attaccata la possibilità stessa che io, i miei figli, i miei amici, l’umanità tutta, comprese le vittime di abusi, possano incontrare e conoscere oggi l’unica persona che può rispondere alla nostra sete infinita di giustizia e felicità, cioè Cristo. Vado a Roma con tutta la mia famiglia, insieme a mia moglie e ai nostri 5 figli, per affermare che siamo attaccati, incollati alla roccia di Pietro, nel riaffermare questa possibilità per tutti in mezzo alla confusione del mondo. Inoltre Benedetto XVI ha dato testimonianza, p. es. con la lettera ai cattolici d’Irlanda e incontrando le vittime, di quella paternità sconfinata che ciascun uomo, che sia colpevole o vittima di ingiustizia, desidera in fondo al cuore: un giudizio netto che chiama i fatti e le responsabilità con il loro nome e insieme un abbraccio, pronto a indicare nella presenza di Cristo rinvenibile nel popolo da Lui generato, la speranza ultima per ricominciare ogni giorno.
Alberto Sportoletti