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Newman beato

Fonte:
CulturaCattolica.it

Si sta svolgendo il viaggio apostolico del Papa nel Regno Unito. Viaggio discusso, contestato e nel contempo atteso, da molti temuto perché scombina i vecchi stereotipi, non solo sul Papa, ma su tutta la Chiesa cattolica. Più di altri viaggi fa venire in mente il paradosso che è il cristianesimo, dominato dallo scandalo della croce segno di morte e di salvezza. Non si sottrae, Benedetto XVI, alla croce della contestazione, costruita su secolari pregiudizi e menzogne, spesso così palesi. Ringrazia dell’invito e sa che il rumore di chi predica odio è destinato alle forze dei venti, talvolta violente, ma sempre soggette al tempo. Solo la Verità resta e attraversa i secoli. La Verità che ha sempre cercato John Henry Newman, convertitosi dall’anglicanesimo al cattolicesimo dopo un percorso in cui gran parte ebbe la lettura dei Padri della Chiesa. Un uomo mite, estremamente colto, che venne temuto come l’uomo più pericoloso di tutta l’Inghilterra a ragione della sua lucidità di dottrina accompagnata da una santità di vita ricercata fin da giovane. Il Papa va in Inghilterra per beatificarlo. Per lui nutrì fin da giovane una particolare ammirazione e stima. Ancora cardinale, Joseph Ratzinger, riprese le riflessioni di Newman sulla coscienza come luogo della “relazione tra Dio e l’anima” , un pensiero sulla “linea di Agostino e non della filosofia soggettivistica moderna”. Coscienza intesa non come arbitrarietà o autodeterminazione del soggetto in un mondo senza verità, ma “voce imperativa”, segno della presenza della verità nel soggetto stesso. La limpida figura di Newman sarà occasione di riflessione per mostrare non solo l’attualità del suo pensiero, ma anche il suo contributo alla post modernità. Parlando del suo secolo, in uno dei suoi sermoni, disse che era caratterizzato dallo “spirito di incredulità”, una nuova filosofia per cui “in tutte le cose occorre regolarci secondo ragione, in nessuna secondo la fede, e non possiamo conoscere e accettare alcunché se non nella misura in cui sia stato dimostrato” (Sermoni cattolici). Oggi anche noi dobbiamo fare i conti con questa posizione culturale, diffusa e diventata quasi una prassi indiscussa. Giovanni Paolo II scrisse che l’elezione di Newman a cardinale ha rappresentato un avvenimento importante per tutta la Chiesa, non solo per il suo Paese. La visita di Benedetto XVI, che incontrerà in Scozia anche la Regina Elisabetta, e la beatificazione sono una conferma dell’affermazione di Giovanni Paolo II. Lo sviluppo del nesso fede-ragione, la difesa della fede cattolica che Newman coraggiosamente e lealmente condusse con l’esempio della vita e la sapienza del teologo e dello studioso, ci ricorda l’urgenza di non dimenticare chi oggi dolorosamente e drammaticamente soffre e muore per essa. Gli assalti in Kashmir alle scuole cristiane, i morti che ne sono conseguiti, sono un monito a che si prenda coscienza del bene irrinunciabile rappresentato dalla libertà religiosa.

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