I nuovi santi innocenti
Al Qaida torna a seminare il terrore a Baghdad: un commando armato ha assaltato al tramonto una chiesa di rito cattolico orientale nel cuore della capitale irachena ma il successivo blitz delle forze di sicurezza si e' concluso con un bagno di sangue.- Curatore:
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Riportiamo quanto detto, a proposito di questo eccidio, dal Papa nel messaggio per i funerali, come prima all'Angelus (nella festa di Tutti i Santi) e da S. Ecc. Mons. Luigi Negri, Vescovo di San Marino - Montefeltro.
Profondamente commosso per la violenta morte di tanti fedeli e dei Rev.di Sacerdoti Tha'ir Saad e Boutros Wasim, desidero, in occasione del Sacro Rito delle esequie, farmi spiritualmente partecipe, mentre prego che questi fratelli e sorelle siano accolti dalla misericordia di Cristo nella Casa del Padre.
Da anni questo amato Paese soffre indicibili pene e anche i cristiani sono divenuti oggetto di efferati attacchi che, in totale disprezzo della vita, inviolabile dono di Dio, vogliono minare la fiducia e la civile convivenza.
Rinnovo il mio appello affinché il sacrificio di questi nostri fratelli e sorelle possa essere seme di pace e di vera rinascita e perché quanti hanno a cuore la riconciliazione, la fraterna e solidale convivenza, trovino motivo e forza per operare il bene.
A tutti voi, cari fratelli e figli, giunga la mia confortatrice Benedizione Apostolica, che volentieri estendo ai feriti e alle vostre famiglie così duramente provate.
BENEDICTUS PP. XVI
Benedetto XVI, Dopo l’Angelus
Ieri sera, in un gravissimo attentato nella cattedrale siro-cattolica di Bagdad, ci sono state decine di morti e feriti, fra i quali due sacerdoti e un gruppo di fedeli riuniti per la Santa Messa domenicale. Prego per le vittime di questa assurda violenza, tanto più feroce in quanto ha colpito persone inermi, raccolte nella casa di Dio, che è casa di amore e di riconciliazione. Esprimo inoltre la mia affettuosa vicinanza alla comunità cristiana, nuovamente colpita, e incoraggio pastori e fedeli tutti ad essere forti e saldi nella speranza. Davanti agli efferati episodi di violenza, che continuano a dilaniare le popolazioni del Medio Oriente, vorrei infine rinnovare il mio accorato appello per la pace: essa è dono di Dio, ma è anche il risultato degli sforzi degli uomini di buona volontà, delle istituzioni nazionali e internazionali. Tutti uniscano le loro forze affinché termini ogni violenza!
Messaggio di Mons. Luigi Negri per l’eccidio di 37 cristiani massacrati all’interno di una chiesa di Baghdad
Al termine della Celebrazione Eucaristica di tutti i Santi, nella Cattedrale di Pennabilli, Mons. Luigi Negri ha rivolto ai fedeli presenti un messaggio che è anche il contenuto di questo comunicato.
“Senza nessuna esitazione ed incertezza, fruendo dell’autorevolezza che viene ad un Vescovo della Chiesa particolare ma che vive il sentimento profondo della Chiesa universale, io mi sento di ascrivere alla moltitudine dei Santi questi 37 nostri fratelli, fra i quali due sacerdoti, che sono stati massacrati all’interno di una chiesa cattolica in Iraq per un atto di terrorismo il cui bilancio provvisorio però, secondo una prima stima, fa salire a 50 il numero complessivo delle vittime e ad oltre 80 quello dei feriti.
Si vede chiaro ogni giorno che passa, in barba a tutti gli irenismi e a tutte le ricerche delle moderazioni, che il terrorismo internazionale ha un obiettivo esplicito: la conquista islamica del mondo e, all’interno di questo obiettivo che certamente sarà a più lunga scadenza, un obiettivo più immediato cioè la distruzione del cristianesimo in Terra Santa, nel Medio Oriente e poi, più o meno, in tutti i paesi anche di antica tradizione cristiana.
Sono martiri, noi li pensiamo così; sono martiri che hanno offerto la loro vita quasi senza saperlo, senza aspettarselo, senza deciderlo, una sorta di nuovi santi innocenti che erano in Chiesa per pregare e non sono più tornati a casa. Io mi auguro che la Santa Chiesa Cattolica non abbia tergiversazioni o incertezze, che abbia il coraggio di indicare in questo un evento assolutamente straordinario di martirio ricevuto da coloro che, ripeto, hanno nel fondo del cuore l’intendimento di eliminare la vita cristiana, la presenza di Cristo e della Chiesa nel mondo.
Non è perché è successo in Iran che noi possiamo stare tranquilli; la teoria che ogni tanto mi viene proposta che il Montefeltro è un’isola beata, non sta più in piedi. In questa isola beata è arrivato l’edonismo che distrugge le nostre famiglie, è arrivata la droga, è arrivato tutto un modo di sentire e di vivere la vita che ha scosso profondamente le radici della nostra cultura di popolo cristiano. Per questo io mi aspetto che l’insperato e realissimo incontro con il Papa Benedetto XVI conforti questo nostro cammino per recuperare le radici della nostra tradizione cristiana.
Non pensiate che non possa succedere anche qui; non pensiate che nel corso magari di una generazione, o anche meno, non possa accadere che dei cristiani del Montefeltro, che vanno in Chiesa per pregare, non tornino più a casa. Questo non per alimentare allarmismi ma per la consapevolezza del livello a cui è arrivato questo scontro epocale fra Cristo, fra il cristianesimo e coloro che vogliono distruggerlo. Noi abbiamo questa coscienza e per questo chiediamo al Signore che ci dia la forza; Don Abbondio ha detto al suo Cardinale “il coraggio uno non se lo può dare”, il suo grande Cardinale gli ha risposto “uno non se lo può dare ma lo può chiedere”.
Cominciamo a chiedere al Signore Iddio, per intercessione della Madonna delle Grazie, il dono di un coraggio che ci faccia essere testimoni limpidi della fede in Cristo di fronte a questo mondo che è lontano ovunque; che anche quando sembra vicino sostanzialmente è lontano dal Signore. Ci dia questa forza, ci riduca se è possibile le fatiche, ma soprattutto ci faccia radicare nella sua presenza piena di letizia e di sacrificio”.
Pennabilli, 1 Novembre 2010