Qualcosa che l’alluvione non può spazzare via
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I racconti e le immagini che i giornali e la TV ci stanno comunicando in questi giorni rendono a tutti evidente l’entità di una tragedia che inizialmente pochi avevano colto. Emergono i drammi di imprese e famiglie che si sono viste spazzare via tutto dall’onda dell’alluvione. Emerge però anche il carattere e la stoffa di un popolo. Gente colpita, non abbattuta. Provata, non umiliata. Operosa da subito.
"Abbiamo telefonato alla Protezione civile, sono stati gentili ma ci hanno dirottati sui vigili urbani - dice un imprenditore, presidente dell’azienda di famiglia -, loro ci hanno detto che avevano altre emergenze, che avremmo dovuto attendere. Ci siamo mossi da soli, abbiamo fatto venire una ditta per gli spurghi, abbiamo trovato le pompe, cercato container per portare via tutto». (…) Da martedì hanno lavorato tutti senza sosta, «al limite del collasso fisico, altro che un’ora di straordinario» (…) Due milioni di danni, ma l’imprenditore riesce a vedere il lato positivo: «L’esperienza di questi giorni è stata per certi versi meravigliosa, è stato bello vedere tutti, ma proprio tutti, lavorare con il solo scopo di rimettere in piedi l’azienda (…) Se questo clima pazzescamente unitario continuerà, posso dire che l’azienda avrà una marcia in più per affrontare il futuro».(da un articolo di questi giorni de Il Sole 24 ore)
Quanti racconti, in questi giorni drammatici, simili a quello di questo imprenditore. Non predomina la lamentela di chi si piange addosso in attesa dell’intervento dello stato (che pure dovrà fare la sua parte), ma una solidarietà di popolo, fatta di mille facce e mille esperienze associative diverse. Milioni e milioni di danni: ma, come nota il cronista, c’è un lato positivo. È il nostro imprenditore a rivelare quale: «Se questo clima pazzescamente unitario continuerà, avremo una marcia in più per affrontare il futuro».
Continuerà, una volta passata l’emergenza, questa capacità di prendersi le proprie responsabilità fino in fondo, non solo negli eventi straordinari e drammatici, ma nella normalità delle nostre giornate?
Non è possibile rispondere in modo esauriente a questa domanda considerando l’azienda mossa solo dalla ricerca del profitto o la persona mossa solo dal proprio tornaconto!. Bisogna recuperare la consapevolezza del valore dell’impresa come luogo sociale in cui si svolge una parte così importante della nostra stessa vita, in cui si esprimono e crescono i talenti e l’umanità di ciascuno.
«Una cultura della responsabilità», scriveva don Giussani nel 1987, «deve mantenere vivo quel desiderio originale dell’uomo da cui scaturiscono desideri e valori, il rapporto con l’infinito che rende la persona soggetto vero e attivo della storia».
Noi con tanti amici ci stiamo facendo “compagnia” tra noi aiutandoci su queste domande e sostenendo concretamente le nostre imprese e la nostra gente. Ci interessa mantenere vivo questo desiderio, guardare a chi affronta la vita tenendo aperto questo desiderio ogni giorno, a chi sente - almeno come un presentimento buono - che c’è qualcosa che nessuna alluvione potrà mai spazzare via.
Compagnia delle Opere del Veneto
Per un aiuto concreto
Un nostro associato, Phoenix Group, ha organizzato un programma di aiuti per le zone alluvionate che prevede la messa a disposizione a prezzo di costo di arredi e lavori di ristrutturazione e costruzione (per entrambi i quali è prevista anche la rateizzabilità fino a 7 anni degli acquisti) nonché la consulenza assicurativa gratuita.
L’iniziativa, che è gestita in particolare coordinamento con la parrocchia di Monteforte d’Alpone, può essere supportata attraverso la segnalazione al numero telefonico di Phoenix 045 8032060 (mail: info@phoenixcapital.it) di fabbriche di arredamento e imprese di costruzione che possono mettere a disposizione arredi, complementi d’arredo e/o lavori edili a prezzi di costo o molto vantaggiosi.